Alunni dall’altro mondo: la relazione con i maestri

Filmincontro 2012. Provengono dalla Cina, dalle regioni più sperdute del Kurdistan Iraniano, dal passato delle borgate romane degli anni ’70, gli alunni protagonisti dei tre bei film dedicati alla scuola della rassegna Filmincontro 2012, organizzata dall’Associazione GRECAM in via Conte Verde 15.Primo film in programma venerdì 20 alle 20 “Diario di un maestro”(1973) di Vittorio De Seta, memorabile sceneggiato televisivo della Rai, seguirà domenica 6 maggio “Non uno di meno”(1999) di Zhag Yimou, Leone d’oro alla 56° Mostra del Cinema di Venezia, chiude la rassegna “Lavagne”(1999) di Samira Makhmalbaf, Premio della Giuria al Festival di Cannes.Tre realtà scolastiche lontane nello spazio e nel tempo  “unite da un filo rosso” spiegano gli organizzatori “a partire da racconti di abbandoni scolastici e  sradicamenti, nei tre film emerge il valore della trasmissione del sapere, il riconoscimento della identità e della appartenenza culturale, l’importanza della relazione alunno maestro”.“Diario di un maestro” è la trasposizione del romanzo autobiografico “Un anno a Pietralata” del maestro Albino Bernardini. Racconta di un insegnante elementare, interpretato dall’attore Bruno Cirino, che all’inizio della sua carriera si impegna, con grande determinazione,  per far tornare in classe gli alunni che disertano la scuola di periferia alla quale è stato destinato. I ragazzi sono tutti non attori scelti nelle periferie romane. Libro e film fecero molto discutere in anni di fermento nel mondo dell’istruzione a pochi anni da “Lettere a una professoressa” grande successo sull’esperienza della scuola di Barbiana.“Diario di un maestro” è  inserito fra i cento film imprescindibili per la storia d’Italia e degli italiani scelti da un comitato di dieci esperti che hanno preso in considerazione le pellicole realizzate dal 1942, agli inizi del Neorealismo, fino al 1978.L’edizione restaurata di  “Diario di un maestro” è stata presentata con grande successo di pubblico nel 2008 al festival di Torino alla presenza del regista ottuagenario e di Nanni Moretti direttore del Festival.Non uno di meno. Secondo appuntamento con un’altra squadra di attori non professionisti che interpretano se stessi in “Non uno di meno” che stigmatizza la consegna che riceve, in un villaggio nelle campagne cinesi,la tredicenne Wei Minzhi dal maestro Gao che si deve allontanare per un mese dalla scuola. Ma un alunno scappa in città e la giovanissima maestra lo segue per riportarlo indietro e mantener fede all’impegno preso. Dalla campagna dove il tempo sembra essersi fermato Wei arriva in città in contatto con la modernità di una Cina che non sembra molto diversa dall’occidente e non certo dalla sua parte migliore. Una storia “neorealista” dove Yimou, come già De Seta, sembra credere nella forza morale del cinema.Ultima pellicola della rassegna “Lavagne” dove un gruppo di maestri, ognuno con la propria lavagna sulle spalle, va a cercare alunni tra i monti del Kurdistan devastato dalla guerra tra Iran e Iraq. E’ una terra dove la popolazione lotta per sopravvivere, e sembra che a nessuno interessi imparare a leggere e scrivere. La paura incombe,  innescata dall’aleggiare di minacciosi elicotteri. Mentre i curdi ben simbolizzano tutti i profughi della terra in un film con immagini indimenticabili in un misto di poesia e realismo, dove il dramma lascia spazio a momenti di commedia.

Irene Ricciardelli(20 aprile 2012)