Fatoumata Diawara: la nuova Africa all’Auditorium

Che sia nata una nuova regina della musica africana? Il pubblico, che domenica scorsa all’auditorium ha ballato al ritmo del disco di debutto ‘Fatou’ di Fatoumata Diawara, non ha dubbi. Un viaggio coinvolgente fatto di ritmi tradizionali, sonorità jazz senza dimenticare l’attivismo per i diritti delle donne e dei migranti.Il 2012 è l’anno di affermazione di Fatoumata Diawara. Dopo l’uscita dell’EP Kanou, l’album d’esordio non ha tradito le aspettative, tra gli ospiti nelle tracce musicali: la leggenda della kora Toumani Diabaté, il batterista jazz Seb Rochford, il pioniere dell’afrobeat Tony Allen e il leggendario bassista dei Led Zeppelin John Paul Jones. L’album è stato subito acclamato dalla critica. Anche i mostri sacri della musica internazionale come Flea dei Red Hot Chili Peppers, Damon Albarn e Tony Allen l’hanno voluta come voce solista prima in tour, nell’autunno scorso, e poi nel cd di esordio – uscito il 12 marzo – del loro progetto Rocket Juice and the Moon.Sul palco è un’esplosione di energia. Il suo sound è internazionale, mescola la tradizione musicale wassolou alle trame jazzistiche e funk. Sincretismi culturali che coinvolgono anche il suo look. A metà spettacolo mette da parte la chitarra elettrica, il foulard lascia libere le treccine dei capelli, toglie gli anfibi per ballare a piedi nudi. Canta in Bambara, la lingua del Mali, per essere vicina alle sue radici. Ma la musica non ha confini. Il suo sorriso e la sua allegria non possono non coinvolgere il pubblico. Così sono tutti in piedi a cantare, ballare e battere le mani al ritmo delle tradizioni musicali del Mali alla luce della modernità. Un mix vivace, ma anche sobrio, di canzoni d’amore, temi sociali, riff blues e rock.

Fatoumata Diawara
Non dimentica le sue origini e parla delle difficoltà di chi abbandona il suo paese “non è una cosa facile e non è giusto che siano chiamati clandestini” spiega. A loro dedica la canzone clandestin del suo primo album.Nata in Costa d’Avorio da genitori maliani, da bambina entra nella compagnia di danza del padre, ballando danze Wassoulou, tradizionali del Mali occidentale. Nel 2002 Jean-Louis Courcoult, regista della celebre compagnia teatrale francese Royal de Luxe, le offre un ruolo e si trasferisce in Francia. Tornata in Mali con il produttore Cheikh Tidiane Seck, con il quale lavora come vocalist a due progetti discografici, inizia una tournee in tutto il mondo: Seya con Oumou Sangare (nomination Grammy) e Red Earth con Dee Dee Bridgewater (Grammy Award). Tornata in Francia, interpreta il ruolo di Karaba nel musical Kirikou and Karaba. Negli stessi anni, comincia a suonare chitarra e percussioni, comporre le proprie canzoni, curare testi e arrangiamenti. Collabora con Africa Express di Damon Albarn e contribuisce come vocalist agli album di Cheikh Lo, AfroCubism, al progetto Imagine di Herbie Hancock (Grammy Award) e all’Orchestra Poly-Rythmo de Cotonou. La fama ottenuta partecipando a progetti altrui lancia la sua carriera di solista, appena iniziata, ma che  promette grandi e nuovi successi.

Melissa Neri(5 Aprile 2012)