L’8 e il 9 giugno l’Auditorium Parco della Musica torna ad essere luogo dedicato agli amanti della musica elettronica con la terza edizione del Meet In Town. Carlo Fuortes e Raffaele Costantino, curatore del festival dei nuovi suoni, annunciano la grande notizia: quest’anno la Cavea sarà spazio libero, nessuna sedia ostacolerà il ballo, cosa che l’anno scorso è stata motivo di insoddisfazione.
Lo spazioL’Auditorium dimostra così di essere non solo attento alla qualità musicale proposta, ma anche alle esigenze del pubblico. Il palco verrà montato rivolto all’entrata: non c’è miglior benvenuto. Il Parco della Musica dopo essere stato salone del libro, giardino fiorito, agorà della scienza, diventa MIT, incontro nella città.
“Esperienza condivisa che rafforza la coesione sociale, creando vissuto collettivo” anche per i giovani, come sottolinea Nicola Zingaretti alla stampa durante la conferenza di presentazione di martedì 22 maggio. Let’s Stay togheter questo il claim della nuova e terza edizione del festival più innovativo d’Italia. Ed è proprio lo spazio a renderlo tale. Il luogo si spoglia della sua aurea istituzionale e s’immerge senza negare la sua identità nel nuovo, nel contemporaneo, nella sperimentazione che ancora non trova unanime consenso. Per due giorni, l’8 e il 9 giugno, il Parco della Musica, chiuso nelle altre sue attività, si dedicherà solo a loro: i giovani.
La musica La serata dell’8 giugno sarà un intro al grande evento del 9. Venerdì si esibiranno nel garage il milanese Dj Nox, il newyorkese Come Truise, il norvegese Lindstrom e l’ambasciatore losangelino del Boogie Funk Dam Funk. Durante le serate grazie alle istallazioni, selezionate dal collettivo Santasangre, ogni vena del Parco della musica arriverà l’onda del nuovo, dell’oggi. Tutte le sale, eccezion fatta della sala magnum Santa Cecilia, saranno coinvolte simultaneamente. Sabato 9 il concerto principale nella Cavea ospiterà l’esibizione del monumento della musica nera degli ultimi trent’anni, gli Afrika Bambaata; di Squarepusher, gallese ormai pilastro per l’elettronica mondiale. E del giovane James Blake statunitense che a soli ventidue anni nel 2011 ha esplorato nuove forme espressive, unendo soul e cantautoriale folk, ed è arrivato al grande pubblico pemettendo a questo tipo di sonorità di addentrarsi ancora più a fondo nella vita quotidiana. “La musica elettronica è arrivata nelle radio, si addentra nella quotidianità e si appresta a diventare la nuova musica pop” dichiara Rafffaele Costantino. “Daremo spazio anche alla Techno, non quella dalle sonorità cupe del rave party ma la musica techno che nasce da un lavoro sperimentale”. Così nelle diverse sale in simultanea si diramerà il pubblico che sceglierà o alternerà il ritmo di Sebastien Tellier, Atlas sound, Thendercat, Breton, Rocketnumbarnine, Ghostpoet, Brandt Brauer Frick, Frank Sent Us, Machinedrum e i tedeschi Mouse on Mars (quest’ultimi nel foyer Sinopoli).
Le immagini hanno un ruolo inevitabile. La musica elettronica fin dai suoi esordi ha trovato grande alleata nel visivo. L’esperienza perfomativa del nuovo modo di far musica, “dove l’elettronica è un mezzo e non un genere” come dice Costantino, ama il multimediale, non potrebbe non farlo. Proeiezioni video durante i concerti, e istallazioni di Carlo Bernarsini, Donato Piccolo e Daniele Puppi, selezionati dal collettivo Santasangre, firmeranno gli atrii dell’Auditorium. Inoltre, Telecom Italia partner principale del MIT renderà possibile la diretta in streaming sul sito mit.telecomitalia.com. “Cerchiamo un nuovo approccio alla fruizione, e alla diffusione dei contenuti di eccellenza” spiega Massimiliano Tarantino, rappresentante di Telecom Italia. “Dopo il concerto in Cavea sperimenteremo un nuovo modo di streaming, tutti i concerti saranno proposti a mosaico e il singolo sceglierà quale sala e quindi concerto vuole seguire”.
info biglietti: 20 euro per la serata dell’8 giugno/ 35 euro per la serata del 9 giugno meetintown.cominfo@snobproduction.itM. Daniela Basile(23 maggio 2012)