Arcipelago per migranti e non solo

ARCIPELAGO – Festival Internazionale di Cortometraggi e Nuove Immagini arrivato alla ventesima edizione ha lasciato venerdì 15 giugno per 2 giorni la sua sede storica , il cinema Intrastevere, per entrare ufficialmente alla Casa del Cinema, in largo Mastroianni 1. Qui verranno ospitati in anteprima alcuni degli eventi più prestigiosi del ricco programma, che proseguirà dal 18 al 22 Giugno al Cinema Intrastevere “Già nel 2008 nella Sala Deluxe fu realizzata una rassegna che sintetizzava dieci anni di cortometraggi digitali italiani presentati al nostro Festival” spiega Stefano Martina, direttore artistico della rassegna, “ma è la prima volta che ARCIPELAGO fa il suo ingresso nella programmazione della Casa del Cinema, grazie al direttore Caterina D’Amico e a tutto il suo staff. L’occasione è un appuntamento fatidico e impegnativo  come il suo ventennale”.

Tre giornate intense, dal 15 al 17 Giugno, dove nelle sale Deluxe e Kodak della CdC si susseguono retrospettive, omaggi ed eventi speciali. “Momento centrale del programma della 20a edizione del Festival” prosegue Martina è la retrospettiva Focus Polonia, organizzata in collaborazione con la Krakow Film Foundation, la Scuola Nazionale Polacca di Cinema, Teatro e Tv di Łodz, il Polish Film Institute e l’Istituto Polacco di Roma: quindici titoli che testimoniano l’eccellenza della più recente “produzione breve” polacca, alle spalle della quale c’è un sistema formativo rigoroso e di grande prestigio”. Per saperne di più si potrà assistere  alla tavola rotonda che si terrà 19 Giugno, all’Istituto Polacco, in presenza del rettore della Scuola di Łodz, Robert Glinski. Dai corsi di questo prestigioso istituto sono usciti registi di fama internazionale:Andrzej Wajda, Krzysztof Kieslowski, Jerzy Skolimowski, Krzysztof Zanussi, Roman Polanski e Zbigniew Rybczynski. Nel quinto programma del Focus tra gli 11 film provenienti da scuole di cinema sono comprese pellicole raramente proiettate in Italia: Erotyk e Pieniadze albo zycie (O la borsa, o la vita) di Skolimowski, Kwadrat (Quadrato) del premio Oscar Rybczynski, Kiedy ty spisz (Quando dormi) di Wajda, Tramwaj (Il tram), Urzad (L’fficio) di Kieslowski e Smierc Prowincjala (Morte di un Provinciale) di Zanussi, che ha presenziato all’inaugurazione della retrospettiva, il 15 Giugno alle 21:00, nella Sala Deluxe.

Outsiders.“Abbiamo voluto programmare una personale dell’animatore resistente Simone Massi, già vincitore del David di Donatello per il Miglior Cortometraggio 2012. Il pubblico potrà vedere al Festival le sue diciasette preziose opere vincitrici di oltre 200 premi internazionali – da Immemoria del 1995, a Nuvole, mani – selezionato a Venezia nel 2009 e menzione speciale ai Nastri d’Argento 2010 – fino al recente, straordinario Dell’ammazzare il maiale, che gli è valso l’Oscar del cinema italiano” Le opere di Massi proiettate sabato 16 e domenica17 alla Casa del Cinema saranno replicate  al cinema Intrastevere. Simone Massi è fra i membri della giuria del concorso internazionale The Short Planet

Corso Salani. “Il 16 giugno, a due anni esatti dalla prematura scomparsa di Corso Salani al quale è dedicata l’edizione 2012 di Arcipelago, viene proiettato il lungometraggio  Gli occhi stanchi in collaborazione con l’Associazione che porta il suo nome, guidata dalla moglie Margherita. Il film fu presentato nel 1996 nel nostro Festival” Gli occhi stanchi narra di Ewa, giovane polacca, che dopo otto anni trascorsi nell’Europa occidentale torna al suo paese, sul Baltico, in pulmino con regista, operatore e fonico ai quali narra la sua vita nel mondo della prostituzione, della schiavitù, dell’esilio. Salani lo considerava la sua opera migliore.

Tutti i diritti del Mondo 6. Da sei anni Arcipelago dedica uno spazio ai prodotti che affrontano temi sociali che mettono in discussione diritti elementari delle persone: dai diritti umani a quelli civili, dal lavoro all’istruzione, dalla libertà sessuale a quella politica o di espressione. Quest’anno  sono dodici i film selezionati nell’Evento Speciale Tutti i Diritti del Mondo 6, “dove forte è la presenza di lavori che denunciano le condizioni dei migranti e dei rifugiati”: tra questi, Stateless e 25ème gouvernorat  che vede come protagonisti i profughi dal conflitto in Libia e quelli in fuga dalla Tunisia, Aula 3Storie di rifugiati politici, girato presso l’Associazione Co.sa.S che realizza corsi di italiano per immigrati, richiedenti asilo e rifugiati politici. Analizzando le interviste dei rifugiati politici è stata scelta una storia emblematica quella di Jovid Sultany, ragazzo afghano di 26 anni, dalla quale si è preso spunto per la realizzazione di un soggetto, una sceneggiatura e successivamente si è girato un film: Jovid. Ventiquattro ore della giornata del giovane immigrato, residente a Cagliari dove lavora in una kebabberia. Una sera, la famiglia che vive in Afghanistan, lo informa che come da tradizione festeggeranno il matrimonio della cugina Narges per le vie di Kabul. Ma un’attentato rivendicato dai Talebani proprio nel giorno del matrimonio, poterà Jovid a fare il possibile per contattare la sua famiglia. In Aicha è tornata alla protagonista  “mancano gli amici, l’aria dell’Italia… Qui è come un carcere”. Parole che riassumono la sofferenza di sei migranti ritornate in patria nel cosiddetto Triangolo della Morte, principale bacino d’emigrazione dal Marocco. Le donne costrette a rimaptriare contro la loro volontà, vivono l’umiliazione e la frustrazione della ritorno alla miseria e rimpiangono la libertà conquistata in Europa come donne.

Non solo mondo: casi italiani. Unica fiction tra tanti documentari La decima onda di Francesco Colangelo: la dura scelta di tre pescatori pugliesi di sbarazzarsi del corpo di un migrante, per non aver problemi con le autorità. Sono altri corti dai titoli eloquenti: La fabbrica è piena e Licenziata!,  denunce sulle condizioni carcerarie in Italia: 148 Stefano, sulla morte in cella di Stefano Cucchi, Giustamente e Nana Bobò su bambini vittime di abusi sessuali. “Completa il programma di ARCIPELAGO alla Casa del Cinema la vetrina autogestita nella quale il Festival offre al DAMS dell’Università Roma 3 lo spazio per proiettare sei lavori selezionati da Vito Zagarrio e Marco Maria Gazzano, una fucina dalla quale negli ultimi anni sono emersi – secondo il curatore artistico del festival –  alcuni dei giovani talenti più interessanti: Claudio Giovannesi, Chiara Malta e Piero Messina”

Si chiude. Il ventennale di ARCIPELAGO coincide con la conclusione di una esperienza che, dal 1992 a oggi, ha visto la manifestazione romana dedicata ai nuovi formati e alle nuove tendenze del cinema indipendente affermarsi rapidamente fino a diventare la più seguita e celebrata sul piano nazionale. “Dopo vent’anni trascorsi alla ricerca instancabile di giovani talenti, italiani e non, dando un serio contributo al rinnovamento delle leve del nostro cinema e all’indagine sui nuovi linguaggi destinati a trasformare il racconto cinematografico,” conclude Stefano Martina, “sono ormai venute a mancare del tutto le condizioni per continuare il nostro lavoro. In nessun paese civile, a parte il nostro, si può lontanamente immaginare di poter inaugurare una manifestazione nella più totale mancanza di certezze rispetto al suo budget. Ed è  quanto, sta accadendo ad ARCIPELAGO. La fine forzata di questo ciclo ventennale non comporterà necessariamente la scomparsa della rassegna capitolina, che pensa piuttosto a reinventarsi superando la formula  del Festival annuale e trasformandosi in sintonia con gli scenari che esplora in un evento liquido diffuso temporalmente e geograficamente”. Per gli appassionati di ARCIPELAGO una speranza e una garanzia.

 Nicoletta del Pesco
(16 giugno 2010)

L’ingresso  alle proiezioni è gratuito

INFO e programma