Non si può rifiutare protezione

“Quando sono arrivati gli italiani, abbiamo provato una felicità senza limiti… Poi è arrivata una telefonata e loro hanno cambiato espressione… Abbiamo opposto resistenza, ma ci hanno puntato le pistole, ci hanno picchiati, ci hanno legati e poi ci hanno gettato in mano ai libici… Io allora mi ricordo di aver detto agli italiani – con le lacrime agli occhi: amiamo l’Italia e amiamo tutti gli italiani, ma… grazie, grazie italiani!… Vorrei che tutto ciò che abbiamo subito per colpa degli italiani, sia conosciuto dal popolo europeo…”

Queste e altre agghiaccianti testimonianze sono raccolte in Mare chiuso (Italia 2012, 60′), film documentario di Stefano Liberti e Andrea Segre. Le prime testimonianze reali sui respingimenti dei migranti in Libia, da parte delle forze dell’ordine italiane, avvenuti da maggio 2009. Un’azione passata sotto la tacita accettazione dell’opinione pubblica, e sotto le parole tranquille dell’allora Presidente del Consiglio Berlusconi – nella fase della “solida amicizia” con Gheddafi – in coppia con il Ministro dell’Interno Maroni.

Locandina del film - clicca più volte per ingrandire

Procedura orgogliosamente affermata come fosse stata la cosa più normale del mondo, ma tra quei 2000 migranti respinti, molti erano richiedenti asilo provenienti da paesi in guerra. Un atto illegale, oltre che disumano: Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica (Costituzione della Repubblica Italiana, art. 10, comma 3).

In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, il 20 giugno 2012, alle ore 17,30, presso la Sala Starlin Arush di Intersos, via Aniene 26/A, avrà luogo la proiezione del film documentario Mare chiuso di Stefano Liberti e Andrea Segre. Il luogo della proiezione non è casuale: Starlin Arush è il nome di una giovane e coraggiosa donna somala che dedicò la vita al tentativo di ricondurre il proprio paese alla pace e alla normalità, fino alla sua morte, uccisa in una strada buia della citta di Nairobi nell’ottobre 2002.

L’evento è organizzato da Piuculture, presso la sede e con la collaborazione dell’Organizzazione umanitaria Intersos. Saranno presenti gli amici italiani e stranieri di Piuculture che racconteranno luci e ombre della vita da rifugiati a Roma.

Piuculture aderisce alla campagna Mai più respinti! L’Italia contro i respingimenti, attraverso la quale i due registi in collaborazione con ZaLab – Video partecipativo e documentari, Open Society Foundations e Amnesty International Italia, chiedono che il 20 giugno diventi quest’anno il giorno in cui l’Italia si impegni ufficialmente a non fare mai più respingimenti, invitando le associazioni di tutta Italia a organizzare proiezioni di Mare chiuso nelle piazze, nei cinema, nelle scuole, nelle università, nei teatri, nelle televisioni locali e nazionali. Per l’occasione, ZaLab mette a disposizione il film gratuitamente.

Il film Mare chiuso racconta, tra il 2009 e il 2010, in seguito al trattato di amicizia Italia-Libia del 2008 e in applicazione degli accordi tecnici del 2007, centinaia di migranti in fuga dalle coste del Nordafrica, respinti senza essere identificati né avere accesso alla procedura di asilo. Molti di loro erano fuggiti da persecuzioni e guerre. Sono stati rimandati in Libia, e qui imprigionati, torturati e deportati dalla polizia di Gheddafi.

Il 23 febbraio 2012 l’Italia è stata condannata dalla Corte Europea per i Diritti Umani per aver eseguito queste operazioni, un processo che rimarrà storico, ma la notizia da noi è stata riportata solo di striscio. Accogliendo il ricorso di 11 somali e 13 eritrei, respinti nel 2009, la Grand Chamber ha convenuto all’unanimità su “due violazioni dell’articolo 3″ della Convenzione europea per i diritti dell’uomo, “che proibisce trattamenti inumani e degradanti”, poiché “riportare gli immigrati in Africa senza esaminare i loro casi, li ha esposti al rischio di maltrattamenti in Libia e di rimpatrio in Somalia ed Eritrea”.  Inoltre è stata riscontrata una “violazione dell’articolo 4 del protocollo 4” poiché la procedura effettuata “è equivalsa a una espulsione collettiva”.

Ad oggi il Governo Italiano non si è ancora ufficialmente impegnato a non eseguire mai più respingimenti.  I commenti alla sentenza sono stati diversi. Monti ha dichiarato che “riguarda il passato. Nel viaggio a Tripoli questi temi sono stati oggetto di particolare attenzione”. Unhcr che si tratta di “una svolta nelle politiche europee”. La Farnesina si è sollevata dalle responsabilità, definendo le “pratiche dell’Italia sempre conformi agli obblighi internazionali”. La Commissione Ue si prende il merito: “i respingimenti si sono fermati grazie alle nostre pressioni”. Mentre Maroni ha chiesto al Governo di presentare ricorso alla sentenza.

Una delle donne somale respinte

Non si è mai potuto sapere ciò che realmente succedeva ai migranti durante i respingimenti, perché nessun giornalista era ammesso sulle navi. Nel marzo 2011 con lo scoppio della guerra in Libia, tutto è cambiato. Migliaia di migranti africani sono scappati e tra questi anche profughi etiopi, eritrei e somali che erano stati precedentemente vittime dei respingimenti italiani e che si sono rifugiati nel campo UNHCR di Shousha in Tunisia, dove i due registi li hanno incontrati.

Nel documentario sono loro a raccontare in prima persona cosa vuol dire essere respinti; sono loro a descrivere esattamente cosa è accaduto su quelle navi. Delle testimonianze dirette che ancora mancavano e che mettono in luce le violenze e le violazioni commesse dall’Italia ai danni di persone indifese, innocenti e in cerca di protezione. Una strategia politica che ha purtroppo goduto di un grande consenso nell’opinione pubblica italiana.

Il film ha partecipato a vari festival, la 22° Edizione del Festival Cinema Africano, Asia e America Latina, vincendo i Premi ACCRA e Il razzismo è una brutta storia; Bif&st 2012, Bari International Film Festival – Premio De Seta; Maiori Film Festival – Premio Rossellini; Bolzano Film Festival 2012 – Premi FiCE e Cassa di Risparmio di Bolzano.

L’obiettivo della campagna affinché l’Italia recuperi la dignità di Paese accogliente e rispettoso dei Diritti Umani, è l’impegno a non ripetere l’orrore dei respingimenti come primo passo per costruire nuove politiche sull’immigrazione e l’asilo.

A.R.
(14 giugno 2012)

INFO Mai più respinti! Proiezione del film Mare chiuso presso Organizzazione umanitaria Intersos, sala Starlin Arush (piano -1), via Aniene 26/A (piazza Fiume), ore 17,30. Ingresso libero. @ redazione@piuculture.it T 334 2477499. Per organizzare proiezioni di Mare chiuso il 20 giugno distribuzione@zalab.org con oggetto: Mai più respinti. Per aderire alla campagna comunicazione@zalab.org
 

Il trailer di Mare chiuso