“Questa esperienza ci ha permesso di conoscere delle realtà trascurate, di affrontare temi importanti e soprattutto ci ha permesso di parlare e di essere ascoltati”Si conclude con queste parole, l’incontro finale del progetto ‘Diversi ma uguali, la parola ai ragazzi’,un’iniziativa di Save the Children e Media Aid. In tutto 800 gli studenti italiani e di origine straniera che hanno preso parte alle attività di UndeRadio. Integrazione e interazione, rispetto delle culture diverse e impegno contro ogni discriminazione, sono le parole chiave che hanno orientato e caratterizzato le trasmissioni cominciate alla fine di novembre e proseguite per l’intero anno scolastico.Il convegno, che si è svolto nella sede della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, è stato l’occasione per un confronto tra studenti e professionisti della comunicazione e dell’informazione. Carlo Paris di Raisport, si è prestato ad un divertente scambio di battute con alcuni ragazzi che durante l’anno avevano più volte realizzato programmi sportivi. Giovanni Floris, Rai3, ha dialogato con una studentessa dell’Istituto Pertini, sottolineando che le differenze sono un valore e non un ostacolo. Valentina Loiero, del TG5, ha risposto alle domande sulla nascita della Carta di Roma, codice deontologico dei giornalisti in tema di immigrazione. Ulteriori interventi e ospiti hanno arricchito la mattinata mentre i racconti degli studenti e l’entusiasmo per UndeRadio, hanno evidenziato come progetti del genere siano fondamentali per la costruzione di una cultura dell’interazione.“State imparando cose che vi serviranno per tutta la vita. La scuola deve fare questo, dentro e fuori le aule, attraverso la radio e altri mezzi e strumenti”. Sono queste, invece, le parole di Marco Rossi Doria, sottosegretario all’istruzione, che intervenuto telefonicamente all’incontro, ha sottolineato l’importanza di progetti come quello di UndeRadio, evidenziando quanto questi non debbano essere visti come un costo bensì come un investimento.Raccontare l’essere italiani in modo diverso è stato l’obiettivo dell’intero progetto e i ragazzi l’hanno definita così: “un’esperienza che ci ha permesso di conoscere i problemi del mondo e che ci ha permesso soprattutto di conoscerci. Questo è molto”.
Adriano Di Blasi
(8 luglio 2012)