Tutte le sfumature del Ramadan egiziano

Anna Tozzi di Marco

Giovedì 25 luglio ha avuto luogo,presso gli spazi dello storico Ufficio Culturale egiziano in Via delle Terme di Traiano,nel cuore di Colle Oppio,”Ramadan all’Egiziana”, evento religioso, culturale ed informativo sul mese sacro del digiuno. Importante è stato l’intervento di Anna Tozzi di Marco, antropologa, che tra il 1998 il 2006 , ha vissuto nella necropoli musulmana del Cairo per svolgere alcuni studi.Durante la sua permanenza nella “città dei morti” è entrata in contatto con le abitudini degli abitanti del luogo in questo importante periodo dell’anno.

“Il Ramadan inizia nel nono mese del calendario islamico, essendo quest’ultimo lunare, non cade tutti gli anni nello stesso mese . Quest’anno si avvia nel culmine della stagione estiva e calda per cui è molto più difficile adempiere al dovere islamico. E’ il mese dove avviene la purificazione fisica ma soprattutto spirituale. Il digiuno dura dall’alba al tramonto, ma non si tratta solamente di non mangiare, bere e di astenersi dai rapporti sessuali coniugali, ma si tratta anche di perfezionare la propria condotta cercando di fare del bene”.

L’ Iftar o rottura del digiuno, è il pasto consumato al tramonto quando l’astinenza dal cibo è finita. Essendo il primo della giornata dopo ore di digiuno,si mangiano cibi sostanziosi: comunemente viene offerta una bevanda al succo di albicocca o una a base di latte e succo di datteri,molto energetica e poi tutta una serie di piatti a base di lenticchie,avena,riso e carne.

Il Suhur invece è il pasto consumato appena prima dell’alba, quando deve ricominciare il digiuno,si consumano cibi leggeri a base di fave e yoghurt. Oltre alla particolarità del cibo, il Ramadan propone oggetti simbolici di questo periodo: “Importanti sono le Fanoos,lampade in ferro battuto e vetri colorati che vengono lasciate accese sui balconi di casa,nei negozi e lungo le vie della città . I bambini ci vanno in giro intonando delle cantilene tradizionali.

Tipiche sono anche le tende del Ramadan in Egitto, dai colori sgargianti, si appendono davanti alle moschee. Le strade vengono adornate con festoni e luci ”.

Il Ramadan è il mese più felice dell’anno e tutti lo aspettano con ansia, anche i bambini hanno la loro parte di divertimento : ricevono regali, si costruiscono giostre e c’è il teatro dei burattini, dove vengono narrate storie antiche. “La maggior parte delle persone passa almeno il primo giorno con i parenti. C’è un clima di festa in questo periodo dell’anno,non si tratta solamente di una ricorrenza religiosa ma è una festività che si vive soprattutto in famiglia.” continua la studiosa.

Il Ramadan è un periodo di rallentamento.“Nell’attesa,durante il giorno, del primo pasto (Iftar) chi rimane a casa o non lavora può trascorrere il tempo a guardare telefilm in tv,ma c’è anche chi legge o fa altre attività rilassanti”. Nell’Islam vi è inoltre il dovere della carità: “per le strade si allestiscono delle tavolate di cibo per i poveri offerte da persone benestanti”. Dopo l’Iftar , gli egiziani rimangono solitamente in famiglia o invitano parenti e amici a casa, ma in molti amano uscire: al Cairo ci sono tantissime manifestazioni culturali e concerti di musica religiosa a cui si può assistere gratuitamente. Molto affollate sono anche le caffetterie,è un periodo dove è molto piacevole stare fuori con i propri cari.

Il Ramadan termina con la “Id al-fitr” o Festa dell’interruzione, è il primo giorno del mese successivo ed indica la fine del digiuno. In questo periodo dell’anno,molto spesso si visitano le tombe dei parenti,i cimiteri si riempiono di persone che festeggiano con i defunti : questo avviene poichè essi sono sentiti,nonostante siano morti,come parte “attiva” della famiglia.

Attraverso questa occasione di incontro, si vuole mettere in evidenza la volontà dell’Ufficio Culturale dell’Ambasciata d’Egitto di Roma ad essere un luogo di attrazione per tutti gli italiani che s’interessano alla cultura Egiziana in tutti i suoi aspetti: questo attraverso una serie di attività diverse tra cui conferenze, lezioni, seminari,mostre e feste in occasione di ricorrenze nazionali e religiose che mirano allo sviluppo del dialogo interculturale e interreligioso con il mondo islamico.

Romina Nizar

(2 agosto 2012)