Nuovi scenari per un’Italia religiosamente analfabeta

L’ignoranza sulle religioni è ostacolo alla piena convivenza in una società multiculturale. “I culti hanno un peso e una funzione sociale. Attualmente, la scuola italiana non fornisce una formazione adeguata alla conoscenza reciproca.”

L’ora di religione in Italia è confessionale e facoltativa. Educare alla cittadinanza attraverso la storia delle religioni è il laboratorio per classi elementari e medie realizzato dall’associazione UVA-universolaltro, nell’anno scolastico 2011-12 in collaborazione con ACMOS e finanziato dalla Chiesa Valdese. L’UVA ha cercato di elaborare, in alcune scuole elementari e medie, una formazione alternativa a quella istituzionale: attraverso laboratori sviluppati ad hoc sulle singole classi. “Abbiamo svolto un incontro con i docenti per capire il tessuto della classe, seguito poi da dieci ore di laboratorio con un esperto” spiega Giulia Nardini presidentessa dell’UVA.

Cambiamenti istituzionali? Arrivano, però, ventate di cambiamento. Una di queste è l’accordo tra il Ministero della Pubblica istruzione e il presidente della CEI di fine giugno sui nuovi requisiti per l’insegnamento della religione nei cicli scolastici non universitari. Dal 2017 qualifica necessaria non sarà il possesso d’idoneità riconosciuta dall’Ordinario diocesano ma il titolo accademico riconosciuto sull’intero territorio. Spazio quindi ai laureati in scienze religiose e storia delle religioni. “Altro nuovo segno di cambiamento è la recente approvazione da parte del Senato dell’intesa con le comunità induista e buddhista italiane,” ricorda Paolo Naso, docente della Sapienza.

Stasi culturale? “Le intese però non servono a nulla se le coscienze degli italiani non saranno arricchite dalla conoscenza. Esemplare è il caso della Chiesa Valdese” che secondo una ricerca Eurisko del 2010 ha ricevuto l’8 per mille per il 59% dall’élite, la classe colta e informata. I donatori motivano la loro scelta con: Giudico negativamente il modo in cui la Chiesa Cattolica gestisce l’otto per mille per il’82 % e Apprezzo il modo in cui le Chiese Metodiste e Valdesi gestiscono l’otto per mille per il 79%. “Hanno devoluto la loro donazione non per i Valdesi in sé ma per ciò che fanno. Hanno compiuto una scelta critica si, ma non sanno chi sono i Valdesi e in cosa credono,” continua Paolo Naso, che sottolinea come il buddismo di Baggio sia più conosciuto dell’ebraismo di Primo Levi, o peggio del buddismo del Dalai Lama. Dati emersi in una ricerca Eurisko del 2004 consultabile nel web. Proprio in prospettiva di un maggiore approfondimento reciproco l’Associazione Piuculture collabora alla preparazione del convegno del 25 e 26 ottobre 2012 a Roma, Senso dell’amicizia nelle culture e nelle religioni, promossa da ASUS, Accademia di Scienze umane e sociali e da Religions for Peace/Sezione Italiana.

Nuovi scenari. Con alle spalle la positiva esperienza di Educare alla Cittadinanza UVA-universolaltro, sostenuta dal Ministero per le pari opportunità, porta in dodici classi medie Romane come la Manin, Rosmini e Falcone, “Corpi segnati”. “Tratteremo i simboli e costumi tradizionali legati alla religione e alle mode quotidiane con un approccio storico. Dal velo, ai tatuaggi; dalle divise all’abbigliamento comodo” spiega Giulia Nardini. Essendo presenti tematiche di genere, UVA ha coinvolto nel progetto Elisa Ferrero, pedagoga; Alessandra D’Angelo, giurista; Brezzi Francesca, docente di Filosofia specializzata in studi di genere.

“Come per il progetto precedente anche qui prevediamo dei momenti d’incontro con il corpo docenti per studiare il contesto socio-antropologico e storico-geografico della classe”.

M. Daniela Basile
20 settembre 2012