Piuculture alla scuola Settembrini: protagonisti in positivo

Piuculture alla scuola Settembrini: protagonisti in positivo“Abbiamo una bambina che è molto timida e prima era sempre zitta, ora parla perché ha trovato il suo spazio”. Daniela Sansonetti, referente Piuculture per le scuole Settembrini e Montessori e volontaria della Casa dei Diritti Sociali, spiega così i punti di forza del supporto linguistico per gli alunni di origine straniera: “I bambini che hanno difficoltà con l’italiano possono contare su un momento di riflessione in cui esercitarsi nelle cose che non riescono ancora a fare bene in classe, dove spesso rinunciano e restano in silenzio perché magari intimoriti dal numero dei compagni, che conoscono bene la lingua e l’ambiente e sono più veloci nelle risposte. Nei corsi organizzati per loro hanno la possibilità di sentirsi protagonisti in positivo”.

Dal corso estivo all’intervento in orario scolastico. Le attività alla scuola Settembrini sono iniziate nel mese di giugno, attraverso un corso dedicato a sei ragazzi di origine straniera provenienti da Filippine, Ecuador e Perù: “Cinque ragazzi erano stati inseriti in seconda media, uno in terza perché quattordicenne. Due erano arrivati in Italia lo scorso inverno e avevano alcune difficoltà nell’uso della lingua, gli altri invece vivevano qui da più tempo e i loro problemi erano di retroterra culturale: molti degli argomenti trattati a scuola gli risultavano complicati e non avevano a casa nessuno che li potesse aiutare”. Viene organizzata una classe estiva tenuta da Daniela Sansonetti, ex insegnante da anni impegnata nel campo dell’intercultura e titolare di certificazione di competenza in didattica dell’italiano a stranieri e Valeria Ludovisi, giovane laureata in Lettere che sta studiando per l’esame DITALS. Nel mese di settembre il collegio docente decide di continuare la collaborazione: “Gli insegnanti avevano notato dei miglioramenti, gli alunni erano più spigliati, più tranquilli, erano progrediti nel parlare nello scrivere. Ai ragazzi che hanno seguito il corso estivo si sono aggiunti in questi giorni altri quattro di prima media e stiamo valutando se inserirli nella stessa classe o fare due gruppi”.

Un approccio basato sul dialogo. Abbiamo cercato di instaurare un colloquio sereno, favorevole, cercando di capire prima di tutto dai ragazzi quali fossero le loro difficoltà. Utilizzando del materiale adatto all’insegnamento dell’italiano secondo il quadro di riferimento comune europeo abbiamo iniziato a trattare gli argomenti presenti nei programmi scolastici sui quali avevano le idee confuse: dalla raccolta differenziata, alle elezioni, ai paesi dell’Europa”. Fondamentale inoltre l’attività di conversazione: “Siamo partiti da alcuni cartelloni appesi nella classe in cui facevamo lezione, i ragazzi li hanno letti e raccontati. Questo li ha aiutati molto a sciogliersi perché non avevano mai parlato così a lungo da soli”. Su ogni tematica affrontata si svolge un lavoro di comprensione, elaborazione grammaticale e lessicale, uso della lingua: “Ora inizieremo ad affrontare anche i programmi che i ragazzi seguono in classe”.

Volontariato e scuola: insieme si può. “Il nostro obiettivo è aiutare questi ragazzi a usare l’italiano per vivere la scuola serenamente come gli altri alunni, perché è questo che gli manca: loro l’italiano lo parlano, si esprimono, lo usano per fare amicizia con i compagni, ma si sentono sempre un po’ indietro quando si tratta di fare discorsi più lunghi”. Un obiettivo che unisce scuola e volontariato: “Abbiamo un ottimo rapporto con l’insegnante referente per gli alunni stranieri. Programmiamo insieme le attività e lei garantisce il coordinamento con gli altri docenti”. Lo svolgimento dei corsi in orario scolastico non è vissuto come un problema: “Alla Settembrini si è compreso che fare uscire i ragazzi dalla classe non significa privarli di qualcosa ma viceversa dare loro gli strumenti per starci meglio in seguito”. L’importante è che gli interventi siano concordati con i docenti: “Prossimamente chiederò di incontrarli per stabilire percorsi individuali centrati sulle esigenze di ciascun ragazzo”. E, sempre in accordo con gli insegnanti, Daniela Sansonetti vorrebbe portare nelle classi i risultati del lavoro svolto, in un’ottica di coinvolgimento: “Ad esempio organizzare una lezione in cui siano gli alunni di origine straniera a proporre ai compagni un’attività che hanno fatto, così da presentarli come esperti”.

Piuculture: nasce il coordinamento scuole. L’ultima novità sul versante del supporto linguistico svolto da Piuculture è l’istituzione del coordinamento scuole, formato da volontarie rappresentanti dei diversi istituti in cui è presente l’associazione che si riuniranno periodicamente per fare il punto delle attività e condividere approcci, materiali e strategie. “L’intervento nelle scuole si sta consolidando ed è assolutamente necessario socializzare i successi, affrontare insieme i problemi e mettere a punto un metodo comune”. Va nella direzione di una collaborazione sempre più proficua con le scuole anche l’attività di formazione da parte di chi ha più esperienza: “Io faccio da tutor ai volontari che operano alla Settembrini e alla Montessori. Dato che lavoro da anni in questo settore cerco di trasmettere loro le competenze acquisite”.

Sandra Fratticci (25/10/2012)