“La Befana vien cantando”. La musica incontra l’integrazione

Secondo la tradizione italiana, la Befana, raffigurata come una donna anziana che vola su una scopa, fa visita ai bambini nella notte tra il 5 e il 6 gennaio per riempire di dolci le calze lasciate appositamente appese sul camino o vicino a una finestra. Quest’anno , questa simpatica vecchietta ha deciso di fare una sorpresa alle tante famiglie che hanno assistito al concerto di venerdì scorso, presso la sala della Protomoteca in Campidoglio,presentandosi in largo anticipo.Grazie alla “Corale infantile latino americana” e al violinista albanese Gjovalin Xhanxhafili, il pubblico accorso, ha assistito a due differenti performance. La prima, diretta dal maestro Daniel Montes prevedeva una serie di canzoni natalizie di origine sudamericana e non, cantate da un coro di giovani ragazzi e ragazze, per lo più figli immigrati presenti nella Capitale. La seconda, invece, ha visto protagonista la musica albanese, magistralmente eseguita dal maestro Xhanxhafili, accompagnato per l’occasione da una corista.Prima di iniziare Susanna Gomez,una delle organizzatrici, ha ringraziato il comune di Roma, i volontari delle associazioni “Besa” e “Viva LatinoAmerica” e le istituzioni che hanno collaborato al progetto “Per aver dato la possibilità a queste comunità,di origine geografica così distanti tra loro, di conoscersi e di far ascoltare la propria tradizione musicale . Siamo orgogliosi- ha continuato- di poter condividere la nostra cultura con il popolo albanese, per insegnare anche ai tanti ragazzi che sono presenti in sala, il valore dell’ integrazione.”

Due befane assistono al concerto
Poi,la parola è passata al direttore della Corale, Daniel Montes: “ Ringrazio innanzitutto voi per essere qui oggi e tutti i genitori di chi si esibirà perché senza il vostro impegno, questo non sarebbe stato possibile. I ragazzi sono presente e futuro, vanno seguiti ed educati al rispetto reciproco. Questa serata vuole mandare esattamente questo messaggio. E’ importante che si crei unione non solo tra il paese ospitante e le singole comunità di stranieri, ma che anche queste ultime, si conoscano e interagiscano tra loro.”Subito dopo, ha avuto inizio il concerto. I ragazzi, accompagnati da chitarra, percussioni e piano forte, hanno allietato il pubblico con ben nove canti popolari: da “Campana sobre Campana”, a “Los peces en el rio”, passando per “Noche de Paz”(una rivisitazione latino americana di Silent night) e concludendo con Huachi Huachi, tipico canto natalizio di origine argentina. I presenti in sala al termine delle performance si sono lasciati andare a scroscianti applausi e a qualche lacrima di orgoglio.Prima che iniziasse il concerto del maestro Gjovalin Xhanxhafili, un gruppo di befane, si è presentato sul palco, e ha donato dolci a tutti i bambini presenti, per la gioia dei più piccoli.
Il maestro Xhanxhafili con la figlia ed Edmond Godo
 Per introdurre la seconda parte della serata, la parola è passata ad Edmond Godo, presidente dell’associazione Besa, che ha voluto ancora una volta, ribadire il messaggio di integrazione per cui il concerto era stato organizzato.Godo ha inoltre ringraziato l’Ambasciata Albanese  e il sindaco Giovanni Alemanno.Dopo le sue parole è entrato in scena il violinista albanese che ha deliziato la platea con musiche e canti che hanno riscosso molto successo tra i presenti. Il programma del maestro Xhanxhafili  comprendeva canzoni folkloristiche dell’Albania, ed ha restituito a pieno la grande tradizione della musica albanese.Concluso il concerto,l’ imprenditore albanese che vive a Roma, Ismet Duro, ha donato a tutti i bambini presenti un regalo. Una serata di musica e di festa dunque che ha suggellato una nuova amicizia, tra due popoli tanto lontani, ma mai cosi vicini come oggi.     

Adriano Di Blasi

(8-Gennaio-2013)