Bato Bato il programma radiofonico in lingua filippina

Il team di Bato Bato, da sinistra: Ninfa, Linda, Egay, Yolie

Si chiamano Yolie Abu, Linda Balmes, Egay Bonzon, e Ninfa Sanigan vivono in Italia da più di vent’anni e sono i conduttori di Bato Bato, il programma in tagalog in onda ogni domenica su Radio Onda Rossa alle nove del mattino.

Bato Bato, programma radiofonico nato nel 2004, affronta temi cari alla comunità filippina che, leggendo i dati del 2012 di Caritas e Migrantes, con 152.382 presenze si attesta quarta nazionalità non comunitaria in Italia. Presenta e discute notizie di rilievo che riguardano le Filippine, “le seleziono consultando le testate nazionali faccio riferimento soprattutto ad Abante Tonite,” sottolinea Ninfa coordinatrice e curatrice della rassegna stampa. Affronta temi legati alla vita dello straniero e ai diritti umani, “con la crisi globale la vita per noi stranieri è diventata ancora più difficile. I diritti fondamentali, soprattutto quelli legati al lavoro, stanno subendo un forte attacco,” sottolinea Linda una delle conduttrici del programma, impegnata inoltre con la Cgil stranieri. Non mancano gli spazi musicali, “prediligiamo la progressive music e passiamo cantautori amati dai filippini come Gary Granada,” spiega Egay Bonzon conduttore del programma.

Il consigliere aggiunto Romolo Salvador durante il suo intervento nella radio

Il sasso che cade dal cielo Bato Bato sa langit è un proverbio filippino: “colui che è colpito dal sasso caduto dal cielo, è il colpevole”.La domenica mattina in cui ci siamo recati nelle sale di Radio Onda Rossa un forte sole invernale rendeva ancor più strano vedere San Lorenzo, storico quartiere rosso e meta delle uscite notturne giovanili, silenzioso e deserto. Dentro gli studi di Radio Onda Rossa fermentava invece il dibattito, animato dalla presenza di un ospite, Romolo Salvador filippino consigliere aggiunto del Comune di Roma. “Oggi parliamo di politica economica”, ci ha spiegato Ninfa “stiamo dedicando molto spazio a Benigno Aquino, presidente delle Filippine, che con la sua delegazione si è recato in Svizzera. La cifra spesa per il viaggio è esorbitante, eccessiva.” Eco di sprechi noti anche in Italia.

Tra radio e Chiesa Ninfa Sanigan porta avanti il suo ruolo di coordinatrice del gruppo in maniera volontaria, come tutti gli altri, vive in Italia dal 1981 e, avendo cinquantaquattro anni, ha passato qui più della metà della sua vita. “Sto pensando di prendere la cittadinanza, ma sono perplessa, il carico delle tasse potrebbe schiacciarmi.” Ha sempre lavorato come colf a tempo pieno. “Adesso lavoro con una nuova famiglia, sono stata licenziata dalla precedente dopo diciassette anni di lavoro, avevo preso dei mesi di stacco, tre li ho dedicati a mia figlia per darle una mano con il bambino appena nato e due per andare nelle Filippine.” E’ abitudine consolidata subito dopo il programma, andare a messa con le proprie famiglie. Sono ferventi cattolici, attivi presso la Chiesa di Santa Croce, in via Guido Reni, frequentata da una numerosa comunità di origine filippina e per questo ormai una domenica al mese la messa viene condotta nella loro lingua madre.

La sala di Radio Onda Rossa, oltre il vetro Linda ed Egay

Ospiti di Radio Onda Rossa “Il programma è nato prima che arrivasse nella nostra sede” racconta la storica redazione di Radio Onda Rossa. “Stavano per abbandonarlo, non riuscivano a conciliare gli orari presso Radio Città Aperta, la quale non ha lasciato che il progetto morisse ma ce li ha presentati.” Bato Bato ha così ottenuto la domenica mattina, “per loro è assai comodo, sia per condurre il programma sia per raggiungere la popolazione di origine filippina, è uno dei pochi momenti liberi che hanno”. Il lavoro domestico è la tipologia maggiormente praticata dai cittadini di origine filippina: colf e babysitter per le donne, giardinieri e autisti per gli uomini. “Finiamo di lavorare ogni giorno alle otto e mezza di sera”  spiega Egay che lavora come autista privato presso una famiglia romana.

Lingua madre libertà di espressione ”Crediamo che un programma in lingua sia parte della libertà di espressione. Non comprendiamo il tagalog, siamo stati spronati a dar loro fiducia dal fatto che a presentarceli siano state persone di fiducia,” spiega la redazione. “E se da un lato la forte identità cattolica ci ha un po’ spiazzato, dall’altro la conoscenza della storia coloniale delle Filippine ha permesso di superare certe perplessità”.

Linda ed Egay durante la diretta

Sono arrivati in Italia pensando che i loro diploma professionali gli avrebbero permesso un lavoro d’ufficio. Queste aspettative sono state aspramente deluse ma ciò non ha tolto loro le energie per trovare strade nuove e la radio è una di queste. E a quanto pare non sono gli unici. Bato Bato è solo uno dei programmi in lingua ospitati da Radio Onda Rossa. Ad esempio, la domenica a far compagnia al tagalog c’è anche l’etiope di La voce di Roma che presto andremo a trovare.

M. Daniela Basile(13 febbraio 2013)