Risposte locali ad un problema globale

Jean Leonard Touadì

“Il ruolo della politica centrale è importante, quello delle amministrazioni locali è fondamentale, perché i primi danno le regole, i secondi le mettono in atto e le gestiscono”, così Claudio Tosi della Onlus Cemea introduce il dibattito “Politiche d’immigrazione vs politiche per/con i migranti” tenutosi l’8 febbraio nella Sala Consiliare del VI Municipio Luigi Di Liegro. “Oltre a curare la rete tra comunità bisogna portare i ragionamenti fatti dal livello di indicazione a quello di legge”.

Bando per le case popolari, apertura ai rom Il nuovo bando comunale per l’assegnazione degli alloggi popolari contiene un elemento che “va a sanare i precedenti, che escludevano i rom, la cui situazione di precarietà non era presa in considerazione”, interviene Fabrizio Massara della cooperativa sociale Ermes. È Stato inserito il criterio per cui la presenza temporanea in strutture di accoglienza procurata a titolo provvisorio da associazioni di volontariato preposte all’assistenza pubblica riconosciute ed autorizzate assicura un punteggio più alto nella graduatoria, dando maggiore speranza  ad almeno 1500 dei 3600 rom presenti nella nostra città. Sono state così recepite dal Dipartimento politiche abitative di Roma Capitale le sollecitazioni espresse da tempo dall’Associazione 21 luglio. “Già molte famiglie hanno presentato domanda”, prosegue Massara, il cui lavoro con Ermes ha contato numerosi interventi nel villaggio attrezzato di Villa Gordiani, a partire dal 1999. “È un campo particolare, interno al tessuto sociale urbano. Gli abitanti si occupano personalmente della scolarizzazione dei figli. Noi con le borse lavoro siamo riusciti ad ottenere diversi inserimenti”, ma le azioni politiche vanno nella direzione opposta e finora non hanno avuto efficacia, “anche perché ogni giunta smantella il lavoro della precedente, con l’effetto di sovraffollare gli insediamenti, degradando le condizioni di vita”.

“La crisi non è solo economica, ma anche una degenerazione delle istituzioni”, il commento preoccupato di Andrea Alzetta di Roma in Action, conosciuto anche come Tarzan. “Lasciando stare Alemanno, anche il modello veltroniano era escludente, si costruiva per il mercato ma mai per la popolazione”, con il risultato di avere complessi edilizi semivuoti. Più che di impianti nuovi, “magari fuori dal raccordo e senza collegamenti e servizi”, c’è bisogno di riutilizzare le case dei precedenti piani regolatori, “riaggiornando il target di utilizzatori, precari, migranti, giovani coppie, ridiscutendo i canoni di locazione. Si deve riconsiderare il concetto di welfare non come assistenza ai pezzenti, ma come rete, a partire dai trasporti pubblici, che possono migliorare viabilità e inquinamento”. Il terzo settore copre spesso le falle della politica, ma non può essere la regola, “è come nascondere la polvere sotto il tappeto. Se la legalità è quella che nega l’accesso ai diritti allora non ci piace, serve solo per mantenere lo status quo”.

Tempo di concretezza Sui temi dell’immigrazione sono stati fatti molti convegni, “anche troppi”, ammette Jean Leonard Touadì, candidato capolista del Pd alle prossime regionali del Lazio, “ed è difficile aggiungere qualcosa sul cambiamento socio-economico”. Una delle richieste fatte al centrosinistra in caso di vittoria è di rivedere l’impianto legislativo, dalla Bossi-Fini al Pacchetto Sicurezza, “ma più che fare il tagliando vanno totalmente abolite, non vedo cosa ci sia di salvabile. Finora siamo stati anche troppo timidi”. Le opportunità della seconda parte di quest’ultima legislatura – il governo Monti per intenderci – sono state sprecate, “è stato istituito un ministero apposito per la cooperazione e l’integrazione, ma non ha rivisto nessuna legge o fatte di nuove come quella sulla cittadinanza”. Touadì vede comunque una nuova cultura, a partire dall’elezione di Pisapia a sindaco di Milano, nonostante la campagna massiccia della Lega, “forse ci siamo messi alle spalle quella fase”. Ma nei programmi degli schieramenti alla vigilia del voto non si parla più di politiche sulle migrazioni, “né come spettro, né per favorire la convivenza. Per le comunali dovranno tornare ad essere centrali, senza equivoci. Gli strumenti sono obsoleti, come la figura del consigliere aggiunto, anacronistica, non fotografa più la realtà urbana”.

Urgenze espresse da Touadì che trovano l’ennesimo riscontro, in particolare sull’esigenza di passare allo ius soli, in Daniel Guebrè, nato “nemmeno a Roma, a Centocelle” da genitori eritrei nel 1981. Come molti suoi coetanei con la passione del calcio, era stato selezionato nella Rappresentativa del Lazio per sfidare i pari età delle altre regioni, salvo essere escluso quando è venuta alla luce la mancanza della cittadinanza. “A 14 anni ti senti discriminato, la domenica quando giocavo gli altri ragazzi in campo mi chiedevano se fossi stato mandato via dalla Rappresentativa perché nero, ovviamente negavo per non apparire diverso”. Problemi non minori negli spostamenti da minorenne, con trafile per visti e documenti  all’ambasciata, “sono andato a trovare cugini in Inghilterra e Canada, loro acquisiscono la nazionalità alla nascita, ti fa capire quanto è stupida la legge attuale”.

Andrea “Tarzan” Alzetta

L’agricoltura come elemento di integrazione “Roma è ancora tra le città agricole più importanti ma non si valorizzano le potenzialità di terreni abbandonati, soggetti solo alla speculazione edilizia”, Carlo De Angelis del Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza del Lazio apre prospettive di impiego sottovalutate almeno nel territorio limitrofo all’Urbe. “Il nostro progetto è il loro recupero, insieme a chi voglia spendersi in un’attività diversa”. L’Unione Europea ha finanziato la nostra regione con oltre 700 milioni di euro attraverso il Piano di sviluppo rurale, supporto ad imprese nuove, già esistenti e all’agricoltura sociale, “si può lavorare all’interno di misure mirate alla coesione e si produrrebbero servizi per il territorio”. Una sostenibilità a km 0 che rilancerebbe anche i mercati rionali “sul punto di morire. Sono ragionamenti da fare anche in collaborazione con i servizi sociali”.

Gabriele Santoro(11 febbraio 2013)