Goal senza frontiere, all’Etiopia la finale

Una festa per lo sport e per la solidarietà. Con queste parole si può riassumere quanto accaduto domenica al centro sportivo Alessandrino, dove è andata in scena la giornata finale del torneo “Gol senza frontiere” organizzato da Federitalia. Un evento ricco di calcio amatoriale che ha unito i valori dello sport ad una sana competizione. Prima della finalissima tra Etiopia e Spagna, svoltasi nel pomeriggio, si sono affrontate alcune squadre di calcio a cinque. Un torneo era composto da sei squadre maschili(Marocco, Cina, Co.mai,Capoverde,Albania e Italia) divise in due gironi, e le vincitrici di ognuno si sarebbero sfidate nella finale.

Ad avere la meglio nei rispettivi raggruppamenti sono state il Marocco e l’Albania con i “Leoni dell’Atlante” che hanno conquistato la vittoria. Un secondo torneo, invece, ha visto affrontarsi  cinque squadre femminili. Dall’Italia al Cral118 passando per l’Etiopia(composta da giocatrici alla prima esperienza) fino a Capoverde ed Equador. Le giocatrici, non si sono risparmiate dando vita ad una competizione combattuta, con l’Italia e l’Equador mattatrici della giornata. Alla fine, tuttavia, una solo squadra poteva risultare vincitrice, e per quanto, il numeroso pubblico accorso, abbia assistito a sfide entusiasmanti, sono state le sud americane a prevalere. Le Huracan hanno dimostrato, non solo, di avere un gioco organizzato e ricco di variabili(impressionanti gli schemi su palla inattiva, così come la fase difensiva) ma di aver un affiatamento degno delle migliori squadre professionistiche.

“Giochiamo da molto tempo insieme, e spesso partecipiamo a tornei come questo- spiega il capitano della squadra- è sempre bello passare qualche ora su un campo di calcio, sopratutto quando la giornata è incentrata sul rispetto reciproco”. Meno brillanti sicuramente le giocatrici dell’Etiopia, sempre sconfitte con largo scarto, ma che non si sono abbattute e anzi hanno preso la parte migliore della giornata come spiega il giovanissimo portiere Afia:” Io in porta non so stare, però, oltre a tanti gol, prendo il sole e mi diverto!”. Il clima sereno della giornata è stato, infatti, allietato dalla prima giornata primaverile che ha permesso lo svolgimento dei tornei senza alcun problema. Intorno ai campi bambini in festa, accompagnati dai genitori, hanno seguito i vari match e facendo il tifo per fratelli,sorelle,madri o padri che fossero. Tra un incontro e l’altro poi, si fermavano sul campo, pronti per tirare due calci al pallone in compagnia della propria famiglia.

Non solo sport però. Durante lo svolgimento di altre partite infatti, i giocatori del Marocco hanno messo da parte per un attimo il divertimento e si sono dedicati alla preghiera delle 14, dopo aver steso dei teli sul terreno di gioco.”Per noi -spiega il capitano dei Leoni- la famiglia e la preghiera sono al primo posto, ed oggi siamo riusciti a coniugare perfettamente le due cose.E’ stata una bellissima esperienza”. Che sia stato un successo anche il torneo di quest’anno, non si può nascondere a nessuno, e di questo è consapevole anche Danilo Zennaro, che ne ha seguito passo passo lo svolgimento: ” Oggi è una giornata di festa, e siamo contenti che siano venuti in tanti a seguire le partite. Come abbiamo sempre detto, l’interesse di questo torneo è unire i valori dello sport e del rispetto della diversità ad una sana competizione. In fondo lo sport è fatto anche di scontri fisici, ma una volta usciti dal rettangolo di gioco la sensazione deve rimanere quella di aver affrontato un avversario degno del massimo rispetto e non un nemico.”. Dopo una piccola pausa pranzo infine, si è svolta anche la finale del torneo principale, quello di calciotto, e la partita è finita 2 a 0 per l’Etiopia, ma come si dice in questi casi, a vincere è stato lo Sport con la esse maiuscola, veicolo di passione e rispetto.

Adriano Di Blasi(27 marzo 2013)