Il giro del mondo in 80 minuti con l’Orchestra di Piazza Vittorio

“I personaggi di questo spettacolo s’imbarcano su una zattera fatta di legno, materiale che rappresenta il palco, patria dove ogni musicista vorrebbe vivere” spiega Mario Tronco maestro e fondatore dell’Orchestra di Piazza Vittorio che – da stasera al 24 marzo presso il Teatro Olimpico – presenta al pubblico, la sua ultima creazione: Il giro del Mondo in 80 minuti.

La musica e gli spettacoli dell’Orchestra di Piazza Vittorio sono sempre un lavoro di creazione collettiva guidata da Mario Tronco. Il giro del Mondo in 80 minuti, spettacolo autobiografico, vede inoltre le illustrazioni di Daniele Spanò scorrere su un’elegante scenografia contemporanea resa vivace da gag video proiettate in alcuni momenti narrativi, ad esempio l’episodio di un esattore che mette sotto sequestro la zattera. “Espediente per raccontare ciò che è accaduto quando abbiamo perso il nostro nome. Per problemi di ‘marchio’ per qualche settimana l’Orchestra non era più proprietaria del suo nome.”

L’Orchestra – gruppo musicale composto da diciotto musicisti provenienti da dieci paesi diversi dalla Tunisia a Cuba, dall’India all’Equador, dall’Italia all’Inghilterra – racconta così una storia che metaforicamente ripercorre i suoi dieci anni di vita. Un viaggio iniziato nel 2002, durante il quale “abbiamo incontrato un mare a volte tempestoso, altre calmo, abbiamo attraversato oceani” racconta Mario Tronco. L’ensemble multiculturale romana si è imposta, infatti, in Italia e all’estero come esempio di integrazione artistica d’eccellenza. Ogni componente porta la propria cultura musicale fondendola e integrandola a quella dei paesi di provenienza degli altri componenti.

“E’ uno spettacolo autobiografico, ci raccontiamo come esseri umani” sottolinea Mario Tronco. “Raccontiamo esperienze di vita giocose come il racconto di Houcine cantante di musica sufi che fu arrestato perché creduto un terrorista. Andava ubriaco accompagnato da donne agli incontri con la polizia cercando di far capire che un terrorista non si comporterebbe mai così. Portiamo anche la testimonianza di momenti più drammatici come la morte di un padre o l’esperienza di Carlo Paz Duque scappato dall’Equador come rifugiato politico.”

Il ‘gladiatore’ Omar Lopez Valle e Sylvie Lewis

Mario ha chiesto a ognuno di noi di scrivere qualcosa e intorno alle canzoni è stata costruita la storia,” racconta Sylvie Lewis di origine anglo-americana. “Dopo aver scritto la bozza si lavora insieme e tutto prende forma,” Sylvie interpreta il sogno di bellezza e incanto femminile, “mi piacerebbe che mi assegnasse personaggi più focosi. Il mio essere sognatrice lo porta a confezionarmi personaggi eterei, in questo spettacolo sono una principessa evanescente.”

Hanno messo in musica momenti importanti della loro vita e giocato con i loro sogni. La storia di Omar, il simpatico gladiatore che lavora al Colosseo, che apre e accompagna la trama della storia musicale nasce da un’immagine onirica di Omar Lopez Valle. “Mi ha raccontato questo sogno e gli ho subito proposto di farne una canzone.” Una canzone dove Omar, cubano dalla pelle nera, vivendo a Roma è un gladiatore, vivendo a Mosca una matrioska e così via per tutte le città del mondo, dove appartenenza significa la condivisione nella vita quotidiana e il paese di provenienza è un bagaglio come quelli portati sul palco. “Le valigie contengono gli strumenti musicali, i musicisti stessi e altre magie come uno specchio grazie al quale si fa musica senza strumenti.”

Ed è proprio in mare che è arrivata in Italia anche Sylvie Lewis, chitarrista e cantante di origine anglo-americana. “Lasciavo Barcellona per amore, ho preferito viaggiare in traghetto per assaporare meglio il viaggio.” La velocità di un volo aereo non le avrebbe permesso di riflettere davanti al mare notturno sulla nuova vita che stava per abbracciare. Era un giorno di dicembre di sei anni fa e Sylvie non aveva solo un bagaglio – come per la zattera de Il giro del Mondo in 80 minuti – bensì undici valigie… E un amore italiano che l’avrebbe fatta aspettare al molo per più di un’ora. “E’ un ritardatario, lo sapevo” dice ridendo “ma non sapevo però molte cose dell’Italia, era terra sconosciuta. Pensavo che le persone fossero come quelle brasiliane: calorose, in festa e rilassate.” Luogo comune condiviso all’estero. “Noto invece che sono rigide, non ballano ai concerti e c’è molto malumore negli incontri quotidiani al bar o per strada, spesso il mio buonumore è visto come una stranezza. In ogni caso essere straniera, essere una ‘diversa’, mi permette molte cose, vengo giustificata nel mio non conformismo al pensiero italiano. L’atteggiamento qui è un po’ arrendevole si affidano sempre alle mani di Dio, io invece penso che siamo artefici di noi stessi.”

Non lasciarsi trasportare dalle onde, ma contrastarle e remare per seguire nuove vie questo spiega Sylvie, che nonostante la giovane età ha viaggiato molto e non si ferma a facili compromessi. Ma più di ogni altra cosa questo spettacolo sembra suggerire il contatto umano. Conoscersi rende ogni cammino un vero viaggio. Come canta l’Orchestra di Piazza Vittorio: “si possono percorrere milioni di chilometri in una vita, senza mai scalfire la superficie della vita stessa, ne’ imparare nulla delle genti sfiorate.” La musica dell’Orchestra di Piazza Vittorio ha sempre portato questo messaggio e anche in questo spettacolo conferma il suo dono: produce contagiosa empatia danzante. Non si riesce a stare fermi in una poltrona. Il teatro è meraviglioso ma bisogna dirlo: a Roma manca non avere più l’Orchestra nelle piazze, i sui diciotto elementi sono una cura per i romani vogliosi di dar energia a corpi incancreniti nella metropoli in corsa. Chissà se torneranno a far ballare le piazza di mamma Roma. Noi lo speriamo e intanto ce li godiamo a teatro.

M. Daniela Basile(7 marzo 2013)

INFO:
Dal 7 al 24 marzo alle ore 21.00, la domenica alle 18.00
Teatro Olimpico – Piazza Gentile da Fabriano 17Botteghino aperto tutti i giorni orario continuato 10-19Info & Biglietti 06.32.65.991 – biglietti@teatroolimpico.itAcquisto online: http://biglietteria.teatroolimpico.it
 
www.orchestrapiazzavittorio.it/info@orchestrapiazzavittorio.it