“L’infanzia di ogni egiziano e forse di ogni arabo è intrecciata con le scene dei film del proprio cinema che hanno segnato momenti particolari della loro vita, rivivendoli in essi. Film che forse sono stati come nutrimento per l’anima prima di compiere un passo importante o che forse hanno rappresentato una luce di speranza quando ogni strada sembrava stretta e difficile”. Gihane Zaki, direttrice dell’Accademia d’Egitto introduce così la rassegna “Egitto la Hollywood d’oriente”, al via il 4 aprile per quattro appuntamenti con le proiezioni del regista Youssef Chahine, scomparso nel 2008 e con una carriera avviata dal 1950.
La Zaki ripercorre alcune delle più celebri battute e dialoghi “impressi nell’intimo dello spettatore attraversando il tempo di generazione in generazione: ‘Il bisogno più importante è la passione… qualsiasi parola detta con passione…deve essere ascoltata con passione’, diceva l’attrice scomparsa Su’ad Hosni nel film ‘Khali Balik min zouzou’ e ‘Questo è il Nilo, queste sono le piramidi, questo è l’Egitto, oh Abla’ recitava Mahmoud Yasini in ‘Al Su’ud ila al hawya’. Parole scalfite nel cuore e nelle emozioni di tutti i cittadini egiziani, diventando parte integrante della cultura di strada”.
“Oggi, attraverso questa finestra che si affaccia sulla città eterna di Roma, permettetemi di raccogliere lo spirito dei giganti dell’arte cinematografica egiziana che sono stati i migliori ambasciatori della cultura di questo paese a cominciare dal mondo arabo, dove usi, costumi, tradizioni e dialetto egiziani sono entrati nel cuore di tutti gli spettatori”. Ma non solo cinema, l’iniziativa è stata infatti preceduta dalla mostra fotografica “I favolosi anni del cinema Egiziano” a cura di Mohamed Bakr, un pioniere nella sua attività. L’obiettivo è proiettare “una luce su uno dei molteplici aspetti dell’arte egiziana attraverso una mostra nella quale sono raccolti scatti dall’archivio del nostro cinema”.
Ulteriore omaggio, la scelta di allestire l’interno dell’Accademia “con i simboli e le scene più famose, testimonianza di un secolo di rinascita artistica che trasmette ai visitatori il profumo all’antica arte egiziana le cui tracce sono seguite dai giovani artisti”.
G.S.(4 aprile 2013)