Giuseppe Gerace, candidato alla presidenza del II Municipio

giuseppe_gerace mun2Che lavoro fa?

Sono un impiegato ATAC. Laureato in Giurisprudenza alla Sapienza di Roma e specializzato con due Master (Esperto Fondi Europei e Diritto dell’Informatica), sono consigliere del II Municipio dal 2001, molto attivo nel sociale e sui temi dell’ambiente. Mi sono occupato di politiche giovanili e sicurezza stradale presso la Presidenza del Consiglio – Ministero Politiche Giovanili.

Quali sono i 3 punti principali del suo programma?

–         Destinare maggiori risorse al sociale e ai servizi alla persona: anziani, diversamente abili, famiglie disagiate, infanzia ed immigrati.

–         Lotta all’illegalità e massima trasparenza con apertura di un open-data di facile lettura che fornisca ai cittadini le informazioni relative agli atti del consiglio, della giunta, del bilancio e, in generale, del territorio.

–         Apertura di uno Sportello Europa per il reperimento di maggiori risorse per l’amministrazione su tutte le materie di competenza municipale: sociale, riqualificazione urbana, sicureza stradale, decoro e ambiente. Una possibilità per gli stranieri di rivolgersi ad uno sportello dove trovano le persone che parlano la loro lingua per superare la burocrazia.

Quale è la maggiore criticità del Municipio 2?

Il disagio sociale, la situazione di difficoltà socio-economiche di molte persone, più posti negli asili nido, il decoro: risolvere il problema dei carteloni abusivi, il traffico di superficie, una forte emergenza legata alla sicurezza stradale.

Cosa sta facendo per far conoscere il suo programma?

Nessun manifesto, trammite il sito internet e tantissimi incontri con la gente.

Perché ha scelto di candidarsi con Marino?

Io sono sostenuto da PD, da Sel , CDU, dai Verdi, dal Partito Socialista

Come pensa di risolvere le problematiche di Piazza Mancini?

Il problema degli stranieri va affrontato dagli esperti: mettere al tavolino sia gli esperti istituzionali, i comitati del quartiere, le forze dell’ordine, sia le associazioni di stranieri per fare una rete e scambio di esperienze e proposte.

Ci sono candidati stranieri nella sua lista?

Sicuramente sì. Ho voluto nella mia lista Ejaz Ahmad, che lavora anche nella Moschea. Per scegliere uno straniero si usano gli stessi criteri come per gli italiani: che sia in gamba, capaci di spendersi per il territorio.