Con “Il colore del camaleonte” di Emil Hristov si è aperta la VI edizione della Festa del cinema bulgaro, rassegna ospitata dalla Casa del Cinema dal 25 al 27 maggio dedicata alle produzioni del paese est europeo. Promotore dell’evento, l’Istituto Bulgaro di Cultura con il sostegno del ministero della Cultura della Repubblica Bulgara e di Roma Capitale – assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico.
La trama Batko Stemanov viene reclutato come spia dalla polizia segreta del presidente Mladanov con lo scopo di infiltrarsi in un gruppo di intellettuali sospettati di cospirazione contro il governo. L’intraprendenza del giovane lo porterà a realizzare un piano alternativo, parallelo ma distaccato dall’operazione, con tanto di creazione di un vero e proprio archivio privato. Il crollo del regime comunista darà il via ad una serie di eventi concatenati, fatti di ricatti legati alla presenza di dossier compromettenti, innescando un gioco da tutti contro tutti, dove nessuno può rischiare passi falsi. A fare da filo conduttore, la fissazione maniacale del protagonista per gli impulsi sessuali tipici della natura umana ma soprattutto per l’onanismo, residuo di un’educazione repressiva ricevuta durante l’infanzia.
La pellicola ha la complessità strutturale tipica dei film di spionaggio di ambientazione nel blocco sovietico, con una costante auto-analisi dei personaggi. Specialmente in Batko è evidente la romanticizzazione del suo ruolo di informatore, in scene che richiamano esplicitamente “Casablanca” realizzate per lo scopo in bianco e nero. Il ricco palmares conta il premio “La rosa d’oro”, al festival di Varna 2012, dove si sono aggiunti i riconoscimenti come miglior operatore e dei giornalisti accreditati. Nomination per il “Cavallo di bronzo” a Stoccolma ’12, diploma d’onore a Salonicco e nomination nella sezione “Scoperta a Toronto, sempre nello stesso anno.
La proiezione è stata preceduta dai saluti istituzionali, con la presenza del ministro bulgaro della Cultura Vladimir Penev, popolare attore e da pochi mesi membro del governo, per la prima volta ospite in questa doppia veste. Cui sono arrivati i ringraziamenti tutt’altro che pro forma di Jana Yakovleva, direttrice dell’Istituto Bulgaro di Cultura, per gli sforzi profusi “anche in questo periodo di grave crisi”.
Altro partner dell’evento, la Camera di Commercio italiana in Bulgaria, sponsor nell’ottica di una cooperazione di mercato e culturale, inoltre sostenitrice della candidatura di Sofia a Capitale Europea della Cultura per il 2019. “Il contributo nel supportare iniziative di questo tipo è parte di una mission di interscambio con momenti di incontro, veicolo per uno sviluppo anche economico”, aggiunge Anselmo Caporossi, presidente dell’Osservatorio sui fondi strutturali e programmi comunitari.
Programma della rassegna Domenica 26 maggio vedrà ben 3 appuntamenti. Alle 17, “Lo straniero”, di Nikolay Iliev, commedia romantica con lo spirito dei film francesi anni ’70; alle 19, “Sotto copertura III”, di Victor Bozhinov e Dimitar Gocev, poliziesco che raffigura in modo realistico il mondo sotterraneo bulgaro; alle 21, “Incognita” di Mihail Pandoursky, analisi del mondo sconfinato e contraddittorio verso l’abisso del subconscio umano. Lunedì 27 sarà la volta di “Svelare Salomè”, alle ore 18, rilettura provocatoria e sensuale dell’opera omonima, e come chiusura, alle 20, “L’indimenticabile Ghena”, di Magdalena Manolova, documentario realizzato dopo la scomparsa della soprano Ghena Dimitrova, incontro ravvicinato con il mito nel mondo della lirica e della vita reale.
Gabriele Santoro(26 maggio 2013)