Insegnanti linguadue a caccia di lavoro

classe con alunni stranieriPer chi sta cercando un lavoro nei corsi di italiano per stranieri è questo il momento di muoversi: la stagione è aperta. “Con le feste di fine aprile, inizio maggio, riparte il turismo nelle città d’arte e anche le scuole private si riempiono di allievi interessati alla nostra lingua”. Così avverte Giorgia Grifoni, che quest’inverno ha insegnato due mesi in una delle grandi scuole private che a Roma organizzano corsi tutto l’anno. Il contratto viene rinnovato di settimana in settimana, appeso al ricambio di iscritti variabili. “Ma – aggiunge Giorgia – andando verso l’estate la domanda cresce”.

Un’altra buona notizia la raccogliamo da Marta Ferrari: la qualifica Ditals, oltre ad abilitare all’insegnamento di italiano linguadue, è riconosciuta per le graduatorie della scuola pubblica. E non scade mai. “In genere le certificazioni linguistiche sono a termine, poichè si suppone che se non pratichi una lingua finisci per dimenticarla. “Per esempio – precisa Marta – HSK (certificazione internazionale di lingua cinese) dura solo un anno ed è costoso ogni volta rifare l’esame. Anche il diploma Ditals costa un po’, ma poi ti rimane per sempre”.

Marta, 27 anni, si è sperimentata con ragazzi cinesi in una scuola di Venezia quando studiava per la laurea in magistrale in Lingue e culture orientali. Trasferita a Roma ha fatto volontariato per  due anni con Piuculture; ha seguito una bambina cinese della scuola media Alessi al Flaminio, quattro ragazzi del liceo Montessori e i bambini di una scuola elementare. “Esperienze preziose, coinvolgenti. Devo proprio a Piuculture la scoperta di un campo professionale, che mi servirà dove andrò a breve”. Marta è in procinto di sposarsi e trasferirsi col marito all’estero. Preferisce non comunicare la futura destinazione, ma è sicura: lì troverà da insegnare l’italiano.

Il piacere innanzi tuttoPer Giorgia che cerca lavoro a Roma il cammino è appena cominciato. E’ una cacciatrice tenace, si muove con metodo e, seguendo le sue piste, si possono scoprire vie promettenti, evitando al contempo vicoli ciechi. La nostra esploratrice ha 26 anni, laurea magistrale in interpretariato, si è diplomata Ditals dopo un corso Upter e ha fatto un anno di tirocinio come insegnante volontaria alla Casa dei Diritti Sociali a Roma. Lì ha scoperto “quant’è bello questo lavoro. I migranti sono la mia felicità, dice, lavorare con loro mi ha gratificato moltissimo”. Ma per trasformare questo piacere in una fonte di lavoro, bisogna capire come funziona questo particolare settore produttivo.

Gli istituti italiani all’estero pescano i loro insegnanti in gran parte dalle graduatorie MIUR e alcuni preferiscono italiani che risiedano nel paese. E’ il caso, per esempio dell’istituto italiano in Giappone e di quello in Germania. Secondo Giorgia, conviene andare in questa direzione solo a chi abbia intenzione di trasferirsi all’estero per un certo tempo, in modo stabile.

Il maggiore bacino di lavoro ruota attorno alle scuole private. Giorgia ha fatto un primo giro consegnando a mano il suo Cv, poi si è fatta un indirizzario a cui telefona o scrive ogni tre mesi. Il consiglio in questo caso è di non fermarsi alla metropoli. “In provincia ci sono molte associazioni che attivano corsi di italiano e non trovano tanti candidati all’insegnamento, come a Roma”.

Un polo di attrazione a Roma è costituito dalle università Vaticane; attraggono molti religiosi e laici stranieri che vogliono studiare in Italia, in quanto possono entrare con maggiore facilità che se si iscrivono nelle università italiane. Per queste, gli studenti stranieri sono contingentati da decreti del governo (il visto d’ingresso per studio dipende da accordi tra MAE e MIUR), mentre le università pontificie fissano in autonomia i requisiti di ammissione e non sottostanno a un vincolo quantitativo. Appena arrivato a Roma lo studente, benchè abbia seguito in patria un corso base di italiano, avverte l’urgenza di perfezionare la lingua.

Dina Guzzardi. Mediatrice culturale e interreligiosa, oltre a fare esperienza di insegnamento agli alunni stranieri di Piuculture, fa parte di un gruppo dell’associazione che vuole approfondire la tematica del lavoro. “In alcuni casi – spiega Dina – i corsi vengono organizzati con docenti interni all’università vaticana, ma più spesso i collegi ospitanti attivano convenzioni con docenti di scuole private”. Altinay Pulido, responsabile ufficio studenti stranieri della Gregoriana, informa che molti corsi si svolgono all’interno della stessa università e sono affidati al Centro Studi Cassia, una delle maggiori scuole private di lingue della capitale.

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Paola Piva
(26 aprile 2013)

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