La mia vita nell’antico Egitto

Una delle classi riceve il premio dalla direttrice Zaki
Una delle classi riceve il premio dalla direttrice Zaki

Divinità, faraoni, guerrieri, scriba, a sorpresa anche molti schiavi. I bambini di quarta delle scuole elementari Rossello, sezione H della Pistelli ed A e B della Martelli hanno risposto immaginandosi nei panni di tutta la rosa di ceti sociali a disposizione all’invito dell’Accademia d’Egitto all’iniziativa “La mia vita nell’Antico Egitto”, alla sua seconda edizione dopo aver trattato nella prima i temi del paese contemporaneo. Numerosi gli elaborati pervenuti, premiati nel pomeriggio di venerdì 17 maggio nel corso della festa tenutasi nello spazio dell’Accademia.

Largo alla fantasia nel costruire uno scenario che vedesse i piccoli protagonisti proiettati sulle rive del Nilo due o tre millenni prima di Cristo, in avventure tutt’altro che superficiali, dimostrando un grande interesse per il concorso. Il lavoro svolto dall’Accademia nei confronti delle scolaresche è stato recepito al meglio, oltre alle visite al museo erano stati organizzati laboratori sulla scrittura araba e di geroglifici e sessioni di lettura di racconti nella biblioteca.

Gli elaborati - con relativi disegni - esposti su una parete dell'Accademia
Gli elaborati – con relativi disegni – esposti su una parete dell’Accademia

Un evento particolarmente voluto dalla direttrice Gihane Zaki, per celebrare i bambini delle scuole attraverso elaborati che possano far crescere in loro la conoscenza dell’Egitto, nella speranza di allevare – perché no? – gli egittologi del futuro. Del resto l’Accademia ha fatto proprio lo slogan “l’incontro fra culture, l’arte si fa parola”, una costante nelle attività, specialmente con la proposta di infondere verso i più piccoli la passione per tutto ciò che crea intercultura attraverso l’arte.

Foto di gruppo finale
Foto di gruppo finale

Amon-Ra, il dio-sole più importante del pantheon, deve aver ascoltato le richieste relative al meteo, dopo una mattinata di pioggia che, proseguendo, avrebbe guastato una festa prevista nel giardino interno. Tutto si è potuto svolgere nel migliore dei modi, con un rinfresco gradito – soprattutto dai genitori – mentre gli scrittori in erba, erano impegnati a giocare o ad essere truccati secondo lo stile dell’epoca.

Gabriele Santoro(20 maggio 2013)