Raffaele Schettino, candidato alla presidenza del II municipio

Più Culture interroga i candidati alla presidenza del Municipio II, territorio e sede della rivista. Presenta così ai lettori interviste composte da una griglia di domande uguale per tutti.RaffaeleschettinoChe lavoro fa?Laureato in giurisprudenza, sono funzionario Inps, vengo dall’Inpdap, assunto tramite concorso nel 2008. Prima, dal 1996, lavoravo al ministero del Tesoro, nella Ragioneria Generale dello Stato. Prima ancora in banca.Quali sono i tre punti principali del suo programma?

-La trasparenza, fondamentale è far diventare il municipio una casa di vetro, rendendo pubblici tutti gli atti. Nel municipio III il bilancio 2012 non è stato pubblicato e i rimborsi superavano i 900 mila euro annui;

-l’urbanistica, contro la speculazione edilizia, Alemanno ha detto che “c’è bisogno di nuove colate di cemento”. In realtà c’è poco verde, servono spazi fruibili per i cittadini. Prendiamo poi il Pup, programma urbano di parcheggi, è speculativo e agisce su palazzi o parchi, senza pensare alla stabilità, sono stati i comitati di quartiere a dimostrare che c’è qualcosa che non va;

-la mobilità, sostenibile, che dia più risalto al trasporto pubblico, car e bike saring, più piste ciclabili, per cui esiste un piano di Veltroni del 2007 ma non è stato costruito nemmeno un metro.

Qual è la maggiore criticità del municipio II?

Il degrado urbano, evidente in varie aree, da San Lorenzo, piazza Bologna, Tiburtina, Villaggio Olimpico, piazza Vescovio. La criminalità organizzata è infiltrata nel territorio, non solo con lo spaccio ma gestendo locali, bisognerebbe analizzare le licenze. Se non c’è illuminazione non c’è sicurezza. Poi la sporcizia, nel finesettimana ci si sveglia tra bottiglie, cartacce ecc. Pensiamo ad un dialogo tra autorità e cittadini per arrivare a soluzioni e quartieri che rilancino attività perdute, come l’artigianato.

Cosa sta facendo per far conoscere il suo programma?

La campagna è basata sull’attività nel territorio, almeno due volte a settimana abbiamo dei nostri gazebo, ascoltiamo i cittadini e le loro segnalazioni per un programma partecipato. Per tutto il municipio abbiamo speso soltanto 1600 euro, rinunciando ai privilegi per dare il buon esempio. Se la politica costa poco in partenza, costerà poco ai cittadini.

Perché ha scelto di candidarsi con il Movimento 5 Stelle?

Sono entrato nel movimento quando ancora non c’era nemmeno, ho visto nascere un modo diverso di fare politica e mi sento corresponsabile. Non credo ai ceti, alla carriera politica, al modo di gestire la cosa pubblica dei partiti, che privilegiano l’interesse personale. Grillo è un megafono, senza cui sarebbe stato difficile fare tutto quanto.

Come pensa di risolvere le problematiche di piazza Mancini?So dai comitati di Flaminio che ci sono richieste al riguardo, la cosa importante è sempre l’ascolto, probabilmente non è stato fatto. Si è perso il concetto di comunità, va fatto rivivere.Ci sono candidati stranieri nella sua lista?No. Ma mia moglie è moldava e quelle di altri due candidati, sempre in zona San Lorenzo, sono una russa e una australiana. Per noi l’integrazione è cosa fatta!