Domenica, 9 giugno, la grande comunità filippina si è riunita a Piazza Ankara, nei pressi dello Stadio Flaminio, per la celebrazione della Festa Nazionale delle Filippine.Il 12 giugno è un giorno importante per il Paese, in cui si festeggia la fine della dominazione coloniale spagnola e la dichiarazione di indipendenza del 1898, cui seguì l’istituzione della Prima Repubblica delle Filippine. Ogni anno si cerca di far coincidere la manifestazione con un giorno festivo, così da dare a tutti la possibilità di partecipare senza dover rinunciare ai propri impegni lavorativi.Anche in questa edizione, come nelle precedenti, l’affluenza è stata altissima: circa 80 le associazioni romane che hanno contribuito e partecipato all’evento.
Il risultato è un mix di colori e suoni, di balli e cibi tradizionali: dai golosi “Ice Candy” (una versione filippina dei “Polaretti”, in cui all’interno si mette del succo o del frullato congelato) alla frutta e verdura esotica, fino ad arrivare a piatti tipici che sembrano ricordare i comuni bucatini al sugo e gli arrosticini abruzzesi.
Nell’aria si respirano allegria e spensieratezza, e non è difficile cogliere, con la macchina fotografica, un viso sorridente o ragazzi che giocano e si divertono.
Non tutti gli stand sono destinati al cibo. “InformaFamiglia“, il Patronato promosso da Federcasalinghe, ad esempio, trasforma l’evento in momento di riflessione per ribadire i propri diritti a chiunque necessiti di assistenza per le pratiche burocratiche.
La festa è sentita dalla comunità filippina come un importante collante culturale e momento di incontro, e anche noi ci siamo imbattuti in alcuni “vecchi” amici del Batang Idol: Jeff e Lorelyn, attivi nel Filinvestor Ako Movement, il movimento globale che promuove l’immagine positiva delle Filippine e incoraggia i filippini all’estero a contribuire al boom economico del loro Paese d’origine.
Verso le 17, nonostante un po’ di pioggia, la festa è ancora animata e la gente approfitta degli alberi dietro gli stand per ripararsi, pur di non perdere le ultime ore della manifestazione.
Foto e Testi: Vittoria Mannu
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