“Quanta energia!” Commentano divertite tre giovani donne che osservano due bambini scorrazzare nei viottoli del Club sportivo Lanciani. E fin qui niente di speciale. Angelica e Christian, di sei e sette anni, aspettano di iniziare la loro attività sportiva e trasformano qualsiasi cosa in gioco. Un cumulo di sabbia diventa base per un castello, ma solo per un minuto, subito dopo è un grande vulcano. Con la stessa rapidità del castello, il monte cambia natura diventando un qualcosa di indefinito che, però, ha bisogno di essere forato su tutta la superficie… Anche fin qui niente di speciale.
L’aspetto particolare è che quei vivaci bambini sono accompagnati da due volontari di Più Culture e da un autista di Sport Senza Frontiere. Le due associazioni si sono unite per avviare nuove attività per i bambini stranieri delle scuole elementari, in questo caso la Ugo Bartolomei di via Asmara.
L’8 giugno si terrà Sport Senza Frontiere Day – dalle 15 alle 19.30 presso il Centro Polifunzionale CUS a Roma in Via delle Fornaci di Tor di Quinto, 64 – occasione per conoscere gli undici sport e i bambini seguiti dall’associazione, quasi novantasette e provenienti da 16 paesi diversi.
“Da tempo insieme a Sport Senza Frontiere, pensavamo di far qualcosa per i bambini con difficoltà d’inserimento nel tessuto scolastico. Oltre all’ostacolo della lingua i bambini più indisciplinati fanno fatica ad inserirsi nella vita di classe. Abbiamo così cercato di creare canali positivi e stimolanti dove questi piccoli ‘concentrati di energia’ possano sfogare le loro grandi riserve energetiche. L’arrampicata ci è sembrato un ottimo sport.” Racconta Paola Piva presidentessa dell’associazione Più Culture che sottolinea la grande disponibilità dimostrata da Giovanni Smargiassi presidente del Club sportivo Lanciani. “Nella scuola elementare Ugo Bartolomei abbiamo individuato quattro bambini, uno di loro, Florin di origine rom, adesso si è trasferito con la famiglia in un altro quartiere e ha interrotto l’attività.”
L’arrampicata è uno sport dinamico che stimola all’avventura, esercita i riflessi e la concentrazione. Sport Senza Frontiere che entra in relazione con i diversi centri sportivi della Capitale ha trovato una risposta positiva nel Club di via di Pietralata, uno dei pochi a Roma ad avere pareti da scalare all’aperto. Il servizio, gratuito per i bambini selezionati, prevede che questi vengano accompagnati, andata e ritorno, da un’autista di Sport senza Frontiere Jon di origine rumena che lavora da poco tempo per l’associazione. In Italia dal 2005 è stato raggiunto tre anni fa dalla moglie e i figli. “Abbiamo tre bambini, di sette quattro e due anni, ma sono nati tutti in Romania. Anche per la terza mia moglie ha preferito tornare a casa. L’Italia mi piace, ho più simpatia per gli italiani che per i rumeni, ma non abbandono il desiderio di tornare, un giorno, nella mia terra.” Oltre a Jon ci sono Filippo Cambise e Sara di Steno che accompagnano e supervisionano Angelica – che ha “un pochino di sorelle e un fratello”- e Christian che si arrampica “sui muri mica sui mobili”, entrambi nati in Italia da genitori peruviani la prima, filippini il secondo.
“L’arrampicata abbiamo scelto di farla noi perché ci hanno obbligato le mamme“ dichiara la piccola tsunami Angelica poco prima di iniziare il corso condotto da Arianna Russo e Ilaria Stivali . Gli esercizi di riscaldamento negli spazi all’aperto sono seguiti dall’allenamento sulle pareti d’arrampicata. E dopo i giochi collettivi arriva la sfida finale: l’arrampicata con l’imbracatura. Momento in cui ogni bambino si trasforma in un Tarzan in miniatura.
M. Daniela Basile
(6 giugno 2013)
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