Sabato 28 settembre. Si festeggia il primo campanello alla scuola ucraina di sabato “Prestigio”, in via Puglie 31, a Roma. Il lungo corridoio è gremito di bambini, ragazzi e genitori, vestiti con abiti tradizionali: camicie bianche dagli elaborati ricami e per le donne corone di fiori e nastri colorati. Una bimbetta di circa 2 anni fa svolazzare allegramente la sua corona mentre sgambetta avanti e indietro tra capannelli di mamme sorridenti, bimbi dalle facce vispe e adolescenti immersi in chiacchiere e scherzi. Il tutto, rigorosamente, in lingua ucraina.
“La scuola è nata 5 anni fa per dare la possibilità ai bambini ucraini nati in Italia e ai ragazzi arrivati attraverso i ricongiungimenti familiari di studiare la lingua, la cultura e le tradizioni del paese di origine, ottenendo certificazioni riconosciute dallo stato Ucraino”. A parlare è Tetyana Kuzyk, consigliera aggiunta di Roma Capitale e preside della scuola: “Le lezioni si tengono di sabato e oltre all’ucraino insegniamo inglese, spagnolo e anche italiano, per favorire l’inserimento dei bambini nella scuola e nella società italiana”.
Previsto anche un corso di danza folkloristica, per permettere agli allievi di immergersi nella cultura ucraina a 360 gradi: “Il gruppo è molto affiatato, partecipiamo a varie iniziative, tra qualche giorno saremo al festival della cultura slava a Napoli. E vorremmo organizzare eventi folkloristici in collaborazione con gruppi italiani, per promuovere lo scambio interculturale attraverso la danza”.
La festa è stata promossa dal Congresso mondiale dei giovani ucraini, Consiglio Centrale di coordinamento delle organizzazioni ucraine in Italia, Ambasciata Ucraina, Chiesa Greco – Cattolica Ucraina, Gazzetta Ukrainska. Il parlamento ucraino, per mano dei deputati Mykhalo Khimil e Musyccko Yaroslav, ha donato alla scuola 7000 libri per bambini in lingua: “Per far sì che il nostro popolo, oltre a conoscere la bellissima cultura italiana, possa mantenere la ricchezza di quella ucraina”.
Dopo la cerimonia di apertura la festa prosegue con il corteo pacifico “camicia ricamata” che il 28 settembre ha visto sfilare le comunità ucraine di tutto il mondo per promuovere pacifica convivenza tra i popoli e l’integrazione dell’Ucraina in Europa. Tra bandiere e canzoni tradizionali tutti si lasciano travolgere dall’entusiasmo. Il giovane Ivan si sbraccia e canta a squarciagola, supportato dalle amiche Kristina e Lina: “Per me è molto importante mantenere le radici culturali del mio paese – spiega Kristina – Nessuno sa cosa accadrà in futuro e questa scuola è molto utile per preparaci nel caso in cui dovessimo tornare in Ucraina”.
Mariya e suo fratello Denys sono partiti addirittura da Latina per godersi la festa: “Ci siamo trasferiti in Italia 9 anni fa per raggiungere i nostri genitori, ma dopo pochi giorni ci siamo resi conto che ci mancava troppo la famiglia in Ucraina, gli amici, la nostra casa”. E se mamma e papà si sono ormai abituati alla vita italiana loro soffrono una nostalgia che negli anni è diventata sempre più forte: “Conserviamo le tradizioni del nostro paese, insegno le canzoni tipiche a mio fratello, ho tantissimi libri e cerco di trasmettere la cultura del mio paese ai compagni di scuola, agli amici e ai vicini di casa. Vogliamo tornare nel nostro paese”.
Oksana vive in Italia da 8 anni, adora questo paese e vuole restarci anche in futuro, ma ancora si commuove quando sente l’inno ucraino: “Sono molto legata alle tradizioni della mia terra, cerco di tornare ogni anno e di portare con me mia figlia”. “Io però mi sento più italiana che ucraina” ribatte Valeria, 14 anni: “La lingua ucraina è molto difficile”.
“Mia figlia frequenta la scuola già da 3 anni e si trova molto bene, il piccolo inizierà quest’anno” racconta Michele, papà giramondo che dopo la Francia e la Germania ha deciso di stabilirsi in Italia: “Viviamo qui da 10 anni, ma per un periodo siamo tornati in Ucraina. Finché si è giovani bisogna viaggiare, andare sempre alla ricerca di nuove opportunità”. E anche se ama questo paese in futuro sogna di tornare in patria: “Questa scuola è molto importante perché i nostri figli stanno dimenticando la lingua”.
“Mi piace molto la scuola ucraina, adoro studiare le lingue e ho trovato nuovi amici” Anastasia ha 14 anni e vive qui da 4, ha raggiunto la madre dopo 7 anni di lontananza: “Per una bambina è molto difficile crescere senza la mamma. Quando sono arrivata qui ero molto felice perché ho potuto riabbracciarla, però dall’altra parte mi mancavano i nonni rimasti in Ucraina”. Parla già 6 lingue e, come molti compagni, rivela una maturità superiore alla sua età: “Mi sono iscritta perché penso sia occasione di crescita, in futuro penso di frequentare l’università in Ucraina e grazie al diploma conseguito in questa scuola potrò iscrivermi senza problemi”.
Sandra Fratticci (3 ottobre 2013)
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