La giornata di lavoro è stata intensa, eppure, insieme, in un accogliente salotto, di lunedì sera, ci si racconta e confronta con sorprendente facilità. Protagoniste della serata, Laura Varlese, Federica Lucantoni ed una rappresentativa quota della redazione di Piuculture. Ci si incontra per condividere le reciproche esperienze professionali allo scopo di trovare, e potenziare, nuove modalità per comunicare in maniera sempre più efficace anche l’interculturalità. Lo richiede la natura telematica di Piuculture al fine di evitare la scomparsa nel mare d’informazione online cercando invece di traghettare il lettore.
Laura racconta della sua formazione, e di come, da un dottorato in storia, sia approdata ad un lavoro in azienda come SEO e copywriter. Qui si occupa, tra l’altro, di indicizzazione seo vale a dire, semplificando, di tutta quella serie di tecniche e strategie atte a rendere più visibile il proprio contenuto e, conseguentemente, più cliccabile, raggiungibile e quindi fruibile. In questa realtà le sfide si avvicendano continue e stimolanti, ciò significa che non si tratta solo di operare sull’indicizzazione seo dei contenuti, ma bisogna invece farsi venire di continuo idee e proposte, ed è ciò che rende questa professione densa di novità. Ma Laura è anche come si descrive nel suo blog di scrittura a quattro mani www.ilvinoeleviole.it: “credo che una cosa esista quando è possibile raccontarla”. La passione per la parola diventa così viscerale e persino necessaria, ed il lavoro in azienda è solo uno dei modi per realizzarla.
Compagna di viaggio in quest’avventura telematica è Federica, di professione responsabile delle risorse umane, lavoro ad hoc per lei che raccontandosi sul blog afferma “mi piace avere a che fare con la gente, parlarci ed ascoltarla”. E come non crederle, quando, intorno ad un tavolo, dopo un’iniziale timidezza, iniziano a fioccare stimoli, spunti, divagazioni e quant’altro. Il tavolino di vetro è colmo di leccornìe e di parole, tante e forti, sembriamo un blog di scrittura vivente!
È questo dunque l’elemento che permette di ritrovarsi e riconoscersi: la parola ed il suo potere intrinseco. Perché se è vero che il confine tra un SEO – marketing e la pubblicità potrebbe apparire facilmente valicabile, la conoscenza ed il rapporto quasi complice che si crea tra una redazione, una copywriter, una responsabile risorse umane, e le parole usate per lavorare è quasi simbiotico. Bisogna scegliere le parole ed usarle con cognizione di causa, selezionando opportunamente quelle che realizzano in pieno il compromesso tra diffusione sul google e fedeltà agli obiettivi che una testata come Piuculture si prefigge.
Blog di scrittura e giornale d’intercultura diventano così due modalità per l’espressione del medesimo atto d’amore nei confronti delle parole, “le parole pronunciate si mettevano a vivere al di fuori di me, vivevano veramente […] e poi mi sembrava che fosse un atto d’amore, l’amore stesso” e parafrasando Daniel Pennac troviamo il senso del nostro agire, basta cambiare il pronunciate con scritte e tutto acquista un nuovo multiforme senso, in continua evoluzione.
Piera Francesca Mastantuono
(10 ottobre 2013)