“La rivista della badante”, uno strumento per tutti

foto (1)“Questo giornale è una sfida. Un progetto pionieristico che è nato e vive grazie alla passione delle persone che ci lavorano”. Con queste parole Giulio Finotti, giornalista dell’Espresso, ha aperto la presentazione de “La rivista della badante”, un bimestrale gratuito ed esclusivamente cartaceo, che già da qualche mese è diventato un nuovo punto di riferimento per i collaboratori domestici e i loro datori di lavoro. “Il giornale – continua Finotti- nasce per offrire informazioni di ogni tipo ai propri lettori: dalle strategie per fornire una migliore assistenza, agli strumenti per effettuare un buon colloquio di lavoro, passando per la spiegazione di tutte quelle norme burocratiche che è necessario conoscere. Il tutto, creato con una grafica leggera e smart, che permetta una lettura piacevole”. Tutti elementi che si possono notare dopo una rapida lettura della rivista divisa in più sezioni.

Le badanti nel nostro paese sono circa 1.660.000, di cui un terzo straniere, e il numero è aumentato del 50% negli ultimi 10 anni. Questo perché l’età media della popolazione italiana si è nettamente alzata creando il presupposto per nuovi posti di lavoro. Una realtà in evidente aumento dunque, che ha portato Pier Franceso Rupolo, editore, direttore e ideatore del progetto, a pubblicare il primo numero lo scorso settembre. “Dopo venticinque anni da giornalista, ho deciso di passare dall’altra parte della scrivania, diventando il responsabile tout court della rivista. L’idea è nata in seguito ad un esperienza personale. Mio padre si è ammalato a causa di un aneurisma cerebrale, e per due anni è stato accudito da una persona. La scelta non è stata semplice, anche perché affidare un proprio caro nelle mani di un estraneo, non è mai facile. Ci sono molte associazioni che si occupano di quest’argomento in Italia, ma noi siamo i primi a proporre un prodotto di questo genere. La scelta di fare una rivista solo cartacea è dettata dal target di riferimento. E’ evidente che gli anziani non sono pratici di internet, ma oltre a loro, abbiamo scoperto che anche la maggior parte delle persone straniere che vengono nel nostro paese per lavorare, leggono moltissimo, e, di conseguenza, ci è sembrato giusto adattarci alle loro abitudini, anche se i costi aumentano. Il giornale – ha concluso Ruotolo – si può trovare presso i CAF, gli ospedali e le agenzie Tu di Unicredit”.

A margine della presentazione, ci sono stati anche altri interventi, che hanno affrontato alcune tematiche spinose, legate a questo mestiere. Valeriano Canepari, presidente dei CAF della CISL, ha rimarcato come:” I contratti sono sempre molto difficili da fare, e di conseguenza il lavoro in nero copre la maggior parte dei rapporti tra datore e collaboratore. C’è bisogno di una regolamentazione più leggera, così da riuscire ad avere benefici per tutti: per lo Stato, in quanto si potrebbe tassare l’impiego, per i datori attraverso delle detrazioni fiscali, e infine per i lavoratori stessi, poichè potrebbero essere garantiti loro, maggiori diritti”. Su questo punto si è espressa anche Flavia Terzini dell’INPS che ha elencato tutte le tutele che potrebbero essere assegnate, in seguito ad un contratto regolare: un assegno per il nucleo familiare durante la pensione, l’assicurazione per l’impiego e l’indennità per la maternità. A conclusione dell’incontro, Cristina Cuppis, caporedattrice della rivista, ha sottolineato come:” Grazie a questo lavoro, interagiamo con molte persone. Donne e uomini straordinari che si sacrificano per dare un futuro migliore ai loro figli. Oggi il termine badante è utilizzato in modo troppo dispregiativo, speriamo che in un futuro prossimo venga rispettato, e venga riconosciuto a queste persone il grande lavoro che svolgono nel prendersi cura delle persone che amiamo”.

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Adriano Di Blasi

(8 aprile 2014)