Elezioni europee 2014: i candidati dell’Italia dei Valori

Boubacar Daou, candidato alle elezioni europee
Boubacar Daou, candidato alle elezioni europee

Boubacar Daou è candidato alle elezioni europee con l’Italia dei Valori. È in Europa dal 1985 e si trova in Italia quasi per caso. “Grazie ad una borsa di studio mi sono trasferito in Bulgaria dal Mali. Dopo essermi laureato in informatica speravo di spostarmi in Francia. l’Italia doveva essere solo una tappa, ma a causa di promesse non mantenute è diventata la destinazione”.
Vive e lavora a Torino. “Dopo aver lavorato per un periodo come operaio, ho fatto il concorso per diventare infermiere. Non immaginavo la mia attività in campo sanitario. Ma, nel 1989, i titoli dell’est qui non erano riconosciuti. Ho atteso due anni per cercare di recuperare gli anni di studio”.

Si è proposto lei come candidato alle europee o è stato scelto?
Sono stato scelto. Non ho mai fatto politica in prima persona fino ad ora, ma l’ho seguita sempre dietro le quinte. Sostenevo un mio collega, quindi partecipavo attivamente. Ero già molto conosciuto nel partito.

Quali sono i punti principali del programma che porterà avanti?
Condivido il programma integralmente sia per quanto riguarda le questioni legate all’euro, che per l’occupazione, l’immigrazione, e le politiche giovanili. Non da ultimo è da affrontare il problema della legalità. Sono tutti punti importanti, e per tutti i paesi europei.

Perché ha scelto di candidarsi con questo partito?
Le istituzioni sono troppo autoreferenziali, devono concentrarsi sui bisogni dei cittadini. Si devono evitare misure tecniche come il fiscal compact. L’Europa economica è nata tanti anni fa, mentre quella politica deve ancora nascere.

Cosa condivide e cosa invece cambierebbe delle politiche europee attuali in tema di immigrazione?
Bisogna uscire dall’ipocrisia della politica europea. Da dove partono i corridoio umanitari? Dalla parte africana del Mediterraneo. Si può controllare questo fenomeno, ma non c’è una volontà reale di risolvere le situazioni. Sarebbe bene intervenire all’origine del problema con un contrasto dei dittatori nei paesi interessati. E invece Gheddafi è stato accolto in Italia col tappeto rosso.

Nei primi 100 giorni di attività parlamentare quali sarebbero le sue priorità?
Nei primi cento giorni porterei avanti un dibattito reale nel parlamento per rivedere i trattati, per impostarli in modo diverso. Il problema dell’Europa è che le risorse ci sono ma non vengono destinate ai cittadini.

La ricetta per uscire dalla crisi è l’austerità o un’Europa sociale?
Un’Europa sociale. Senza dubbio. Anche la revisione delle regole dovrebbe andare in quel senso.

L’Europa è un’unione di diversi, queste diversità come vanno affrontate?
Si devono affrontare come opportunità. Le società più ricche sono quelle multietniche: queste diversità, se coordinate bene e gestite in funzione dei cittadini, possono essere delle risorse.

Come deve porsi l’Europa per svolgere un ruolo di distensione nelle guerre vicine e lontane?
L’Europa ha dei mezzi politici ed economici, è molto influente. Se ci fosse la volontà reale, sarebbe semplice fermarli anche domani. E invece spesso le guerre sono create da potenze occidentali. Gli interventi in conflitti esterni a volte creano divisioni profonde anche all’interno della comunità, non bisogna seguire ciecamente gli alleati. Io sono per l’autodeterminazione dei popoli, l’importazione della democrazia ha prodotto solo disastri umani.

Isang Matungulu, candidato alle europee
Isang Matungulu, candidato alle europee

Matungulu Isang è candidato alle elezioni europee con l’Italia dei Valori. È in Italia dal 1995, più precisamente a Roma. Viene dalla Repubblica democratica del Congo (Ex-Zaire). È un operatore sociale e lavora con le persone diversamente abili.

Si è proposto lei come candidato alle europee o è stato scelto? Per quali ragioni?
Mi sono proposto io per diverse ragioni: innanzitutto perché vorrei che i fondi europei venissero effettivamente ridistribuiti ai cittadini italiani. Per i fondi strutturali 2014-2020 si tratterebbe di 380 miliardi circa di cui 29 destinati all’Italia. Credo inoltre che le politiche bancarie dell’Unione europea siano sbagliate e basate sulla speculazione finanziaria e sull’usura. Perciò, chiedo un vero e proprio referendum sull’intero progetto europeo, sulle politiche di austerità, sulla moneta unica, sulla necessità di ritrovare la via della crescita economica. Mi sono candidato anche e soprattutto per le personali esperienze da immigrato regolare che ho vissuto prima di diventare cittadino italiano. Non accetto che l’Unione europea abbandoni l’Italia dimenticando che l’immigrazione in sé è un’opportunità. Nel nostro programma elettorale proponiamo una soluzione: i corridoi umanitari.

Quali sono i punti principali del programma che porterà avanti?
Sicuramente quello sull’immigrazione. E poi il contrasto del nucleare, credo sia una fonte di energia poco sicura. La tutela ed i diritti delle donne e dei giovani sono un altro punto sul quale concentrerei la mia preoccupazione.

Perché ha scelto di candidarsi con questo partito?
Perché è un partito che sta dalla parte dei cittadini, contro gli sprechi ed a favore della legalità. Porta avanti iniziative sociali e accoglie tutti.

Cosa condivide e cosa invece cambierebbe delle politiche europee attuali in tema di immigrazione?
Cambierei il modo in cui l’Europa aiuta l’Italia. Secondo me deve imporre a tutti i 28 membri dell’UE di trattare allo stesso modo il problema dell’immigrazione. Chi arriva in Italia deve avere gli stessi diritti che ha un immigrato in Germania.

Nei primi 100 giorni di attività parlamentare quali sarebbero le sue priorità?
La soluzione per l’immigrazione, il contrasto del nucleare, le nostre condizioni sull’Euro. Mi opporrei alla politica dell’austerità imposta dalla Germania e alla loro politiche bancaria che, per noi dell’Italia dei Valori, sono una forma di usura e speculazione finanziaria. Un’altra priorità è affrontare la questione del lavoro per le donne e per i giovani.

La ricetta per uscire dalla crisi è l’austerità o un’Europa sociale?
Credo ci sia bisogno di un’etica nell’economia dell’Unione. Ci vuole un controllo severo per gli usurai.

L’Europa è un’unione di diversi, queste diversità come vanno affrontate?
Si devono affrontare con la solidarietà tra i membri ed il rispetto di ogni singolo Stato, con un obiettivo comune da raggiungere e con l’unificazione della politica bancaria.

Come deve porsi l’Europa per svolgere un ruolo di distensione nelle guerre vicine e lontane?
Deve sempre cercare di risolvere i problemi con le trattative di pace. Ci devono essere leggi forti e sanzioni esemplari per chi vuole fare guerra. L’UE deve proteggere l’interesse comune.