Domenica 25 maggio, nella splendida cornice dello stadio dei Marmi, si è svolta la giornata inaugurale del Mundialido 2014, il torneo di calcio a undici che dal 1999 vede la partecipazione di molte comunità straniere di Roma. Un tripudio di colori e musica quello che ha accompagnato i presenti dalla mattina fino al tardo pomeriggio, vero e proprio momento clou dell’evento. Alle 18:00, infatti, sono scese in campo le prime due squadre del torneo: la Romania, detentrice del trofeo e tetra campione, e l’Ecudaor, più agguerrita che mai per conquistare il primo titolo iridato. Come ogni anno, però, prima del match si sono susseguite una serie di esibizioni spettacolari che hanno conquistato il pubblico: dalla gara di Frisbee acrobatico passando per l’elezione di Miss Mundialido e la fanfara dei Bersaglieri fino alla sfilata di alcuni degli atleti che prenderanno parte al torneo. Una festa per gli occhi che ha coinvolto anche molti bambini.
Con il passare delle ore, lo stadio dei Marmi si è riempito di curiosi ma sopratutto dei supporter di Romania ed Ecuador che, poco prima del match, hanno toccato le cento presenze. Alle 18:05 i giocatori sono entrati sul terreno di gioco, accompagnati da applausi scroscianti, e, dopo la fase di riscaldamento si sono posizionati a centrocampo per gli inni nazionali. Terminate le formalità, il match ha avuto inizio. Le squadre si sono disposte in campo con moduli differenti. Da un parte la Romania, in maglia gialla, con il collaudato 4-2-3-1 di mister Beca, dall’altra l’Ecuador, in casacca blu con un inedito 3-4-1-2. Il match è iniziato a buon ritmo, con le due compagini che hanno saltato la fase di studio e si sono date subito battaglia. La prima conclusione è del capitano romeno Gorga, che, approfittando di una disattenzione difensiva ha provato a mettere in difficoltà Cevallos, estremo difensore ecuadoreno. Il portiere si è tuffato alla sua destra, deviando in angolo. Dopo i primi minuti di dominio giallo, è però l’Ecuador ha portarsi in avanti. Josè Mora, funambolo dei sudamericani, mette più di una volta in difficoltà la retroguardia romena, ed è da una sua giocata che al 16′ i gialloblu passano in vantaggio. Gran passaggio filtrante del numero 5 che vede libero Ramon. Il centravanti stoppa il pallone, scarta il portiere e spedisce il pallone in rete. Esplode la parte di stadio degli ecuadoreni, che, contro ogni pronostico, sono passati in vantaggio.
La spinta dei sudamericani, però, non accenna a fermarsi ed è il solito Mora, dopo pochi minuti a portare i suoi sul 2 a 0 grazie ad una magistrale punizione che bacia la parte bassa della traversa. La Romania sembra stordita dal veloce uno due ma cerca di riaprire la partita trovando Cevallos sempre pronto. Al 27′ però il portiere non può nulla sul gran sinistro al volo di Radu che trova un angolo di tiro quasi impossibile e rimette in carreggiata la propri compagni. Scattata la mezz’ora di gioco le squadre calano i ritmi, anche a causa del primo caldo estivo della stagione, ma proprio quando la partita sembra spenta ecco un lampo di Ramon. Il numero 11 sudamericano sfruttando un ribalzo fasullo del terreno di gioco, smarca un paio di difensori e conclude alla sinistra di Marcu. Si va al riposo sul 3 a 1. Durante l’intervallo il clima che si respira sulle due panchine è opposto. Da una parte la tranquillità dei giocatori ecuadoreni che palleggiano e ridono, dall’altra mister Beca che catechizza uno per uno i suoi ragazzi: “Neanche i dilettanti fanno certi errori! Forza, siamo la Romania!”.
Le parole dell’allenatore pluricampione sembrano smuovere i giocatori, che si presentano in campo con una grinta incredibile. Al 3′ lo sforzo offensivo viene premiato. Prolungata azione sulla sinistra e fallo di Cervantes in area di rigore. L’arbitro non ha dubbi e assegna la massima punizione ai gialli. Dagli undici metri si presenta Sotrokan che prende una lunga rincorsa e calcia. Palla da una parte e portiere dall’altra. Sugli spalti i tifosi romeni riprendono coraggio e inneggiano ai propri beniamini. Ci sono mogli, figli e amici che si stanno godendo lo spettacolo. La squadra sente che l’impresa è possibile e continua imperterrita ad attaccare. L’Ecuador è palesemente in difficoltà. Mora non punge più, e la manovra si interrompe spesso a causa dei tanti passaggi sbagliati. Proprio su uno di questi rubano palla i romeni con Gorga che fa partire un gran cross dalla fascia destra. Il pallone sembra finire nel nulla, ma l’accorrente Sotrokan trova un gran destro al volo e segna la personale doppietta. Al 9′ del secondo tempo la squadra di Beca trova il pareggio. Da questo momento la partita si spegne lentamente, pur rimanendo piacevole per i tanti spettatori presenti. Entrambe le squadre hanno le loro occasioni, in particolare l’Ecuador che al 35′ ne fallisce una clamorosa con Plaza subentrato dalla panchina. Nonostante gli sforzi però, il match termina con un pareggio. Un’ impresa per entrambe le contendenti che si candidano ad un ruolo da protagoniste per il resto del torneo, e se questo è stato l’inizio, ci sarà da divertirsi.
Gabriele Santoro
(27 maggio 2014)