Egiziani:la seconda comunità africana di Roma

foto 1“2132 sono i kilometri che dividono Roma dal Cairo, città molto distanti tra loro ma con una storia simile, fatta di imperi centenari e di civiltà all’avanguardia. Nel corso dei secoli italiani ed egiziani sono emigrati dalle rispettive capitali per raggiungere l’altra sponda del Mediterraneo, ed ancora oggi, il flusso migratorio tra questi due paesi è tra i più attivi”. Con queste parole ha esordito Luca Di Sciullo, coordinatore del ciclo di conferenze INCONTRO, giunta al tredicesimo appuntamento. Una serie di convegni itineranti, quelli organizzati dal Ministero del lavoro, che di volta in volta si sono focalizzati su una comunità straniera, scelta tra quelle più numerose presenti in Italia. L’otto maggio è stata la volta dell’Egitto. In apertura dei lavori, come di consueto, c’è stata una performance musicale di due rappresentanti della comunità egiziana a Roma che, grazie al suono di chitarra e tamburo, hanno trasportato i presenti sulle sponde del Nilo.

“Oggi in Italia vivono oltre 123.000 egiziani, sono la seconda comunità africana nella capitale dopo quella marocchina e l’ottava in assoluto tra quelle non comunitarie. Tra loro, solo il 29% sono donne. Un dato decisamente inferiore se si guarda alle percentuali delle altre comunità dove il gentil sesso arriva al 50% delle presenze”. Altri due dati caratterizzano la comunità egiziana: il primo è legato alla quota di minorenni presenti che si attesta al 31% rispetto al 24% della media generale. Il secondo riguarda il mondo del lavoro dove la percentuale di presenze nel settore dei servizi raggiunge il 60% a discapito dell’agricoltura dove il 2,6% è molto distante dal 20% di media delle altre comunità africane. Simile invece, la distribuzione lungo lo stivale. L’81% degli egiziani vive nel Nord, in particolare in Lombardia dove si tocca il 68% del totale nazionale con Milano vero punto di riferimento per le ondate migratorie. In seconda posizione la provincia di Roma dove si trova il 13,9% dei migranti dall’Egitto. Un altro dato interessante, è quello relativo ai motivi di emigrazione. La maggioranza degli egiziani infatti, sono arrivati in Italia per lavoro (36%) o per motivi familiari(29,9%) se si prendono in considerazione i richiedenti di permesso di soggiorno breve(6-12 mesi). Per quanto attiene all’inserimento scolastico e le nuove generazioni infine, il Ministero dell’istruzione ha registrato la presenza di 13.663 studenti appartenenti a questa comunità. Il numero più alto di presenze riguarda la scuola primaria con il 38% seguito da quella dell’infanzia (26%) e da quelle secondarie di primo e secondo grado che coprono il restante 34%.

Nella seconda parte del convegno è stato dato spazio alle varie associazioni di egiziani in Italia che hanno voluto raccontare la propria esperienza, non prima però di una seconda performance artistica che ha visto Mohammed Magdi recitare in arabo una poesia dal titolo “Egitto amato”. Al termine della lettura ha preso la parola Sami Salem, imam della moschea della Magliana:” Il nostro è un popolo con radici forti, ma siamo riusciti ad intrecciarle con le vostre proprio perché siamo molto più simili di quello che non sembri. In Egitto l’integrazione è stata una conseguenza della storia, che ha portato nel nostro paese culture diverse nel corso dei secoli. Spero che anche per Roma possa accadere lo stesso.” Simile l’ opinione di Abdel Ahmere dell’associazione egiziani del Lazio:” Vivo in questa splendida città da oltre cinquant’anni e non posso che ringraziare il popolo italiano e romano per l’accoglienza che mi ha riservato. Mi auguro che ogni mio connazionale possa vivere le stesse emozioni che ho vissuto io. Il problema non sono gli italiani ma la burocrazia che rallenta terribilmente il processo di integrazione, sopratutto dei più giovani che ancora oggi cercano invano di ottenere la cittadinanza”.

Adriano Di Blasi

(12 maggio 2014)