L’8 giugno, in occasione dello Sport Senza Frontiere Day, un mix di discipline sportive ha affollato lo Stadio dei Marmi.
È stata una vera e propria festa in cui piccoli e grandi hanno condiviso le emozioni della competizione. Giovani giocatori di nazionalità diversa, sportivi di seconda generazione e atleti romani si sono incontrati sullo stesso campo da gioco per confrontarsi nei tornei di basket, rugby e calcio, nelle sfide di boxe e nelle gare di Penthatlon moderno.
Chi, invece, non ha ancora concentrato tutta la sua passione in un solo sport ha potuto sperimentare il brivido dell’arrampicata, si è misurato col salto in lungo e ha provato, più o meno seriamente, a tirare di scherma.
Anche i più piccoli hanno avuto il loro momento di sport estremo con i salti e le capriole delle miniolimpiadi. Mentre i più curiosi hanno preso lezioni di floorball, uno sport molto simile all’hockey ma ancora poco diffuso.
Nel corso del pomeriggio, poi, le esibizioni di ginnastica artistica si sono alternate a quelle di judo e karate. L’arrivo dei campioni è stato uno dei momenti più attesi. Difficilmente i ragazzi dimenticheranno i consigli di Carlo Molfetta, capitano della nazionale italiana di Takewondo, di Fabrizio Donato, specialista nel salto triplo, e di Roberto Cammarelle, stella del pugilato nella categoria pesi supermassimi.
Piccoli atleti provenienti da tutto il mondo, accompagnati dai genitori, dagli istruttori e dai campioni olimpici, per concludere la manifestazione hanno sfilato tutti insieme lungo il perimetro dello Stadio dei Marmi. L’ennesima prova che, come amava dire Nelson Mandela, lo sport ha il potere di unire i popoli.
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Foto e testi di Rosy D’Elia
(11 giugno 2014)