Sport e integrazione: da Barry White al torneo per ambasciatori

Tornei Sport Senza Frontiere
Tornei Sport Senza Frontiere

Forse nessuno lo sa, ma Barry White ha giocato nella primissima squadra dell’Associazione Senza Frontiere, che a Roma, da anni lavora sull’integrazione attraverso lo sport. Ma il Barry White di cui ci parla Danilo Zennaro – referente dell’associazione – non è quello famoso, l’uomo corpulento che cantava Let the music play. Il Barry White di Zennaro era un ragazzo della Sierra Leone, uno dei migranti arrivati in Italia agli inizi degli anni 2000, in quella che Danilo definisce “un’era geologica fa”. Alla vigilia della presentazione del 1° Torneo per Ambasciate “Roma Città Aperta – Mundialito 2014” – che prenderà il via il prossimo 3 ottobre – il primo ricordo di Danilo va a quel ragazzo che attraversò il deserto africano, a piedi, per arrivare in Italia. Poi, dopo Barry White, sarebbero arrivati a Lampedusa e sulle coste a sud dell’Italia, altri migranti con storie simili. Molti sarebbero morti e dispersi in mare.

Quella di Barry White è una storia triste. Dopo aver viaggiato a piedi nel deserto era arrivato in Libia, dove aveva lavorato per due anni, pur di procurarsi i soldi per il viaggio verso l’Italia. “Una volta a Roma venne a giocare con noi. Era il 2002 e lui oltre ad essere un bravo calciatore – ricorda Danilo – aveva raggiunto altri successi e soddisfazioni. Era diventato parrucchiere e si era sposato con una donna italiana. Poi un incidente gli stroncò la vita. La sua storia è una beffa”. Non era morto nel deserto, ma in un incrocio ad Acilia. “La morte di un giovane è sempre una grande beffa, ma quella volta con Barry White, se ne aggiunse anche un’altra: quel ragazzo era un esempio perfetto di un’integrazione riuscita, passata anche attraverso lo sport”.

Danilo Zennaro
Danilo Zennaro

La sua triste storia ha incrociato quella della squadra Senza Frontiere, che invece in questi anni ha riscosso un successo dietro l’altro. Da una modesta squadra di migranti, all’organizzazione di tanti tornei tra numerose squadre di stranier i. Fino ad arrivare alla nuova idea che vede protagonisti gli ambasciatori e che verrà presentata presso la Sala della Piccola Protomoteca in Campidoglio il giorno 26 settembre 2014 alle ore 18,00. Complessa l’organizzazione di questo torneo, non solo per questioni logistiche e di presenze – “di solito gli ambasciatori a settembre vanno in vacanza, perché d’estate lavorano intensamente”. Danilo e gli altri hanno dovuto confrontarsi con l’imponderabile pur di coinvolgere le ambasciate: la geopolitica. Un esempio: “il Kosovo ha detto di no perché prima avevamo chiesto alla Serbia. Avremmo potuto avere anche Israele, insieme alla Palestina, che invece parteciperà – afferma Danilo – ma gli israeliani non hanno un numero di giocatori sufficiente “. Tra i vari nodi da scioglere anche quella di alcuni Paesi Arabi che, prima di aderire, attendevano la risposta delle nazioni confinanti. Insomma una serie di diatribe che difficilmente si sono dissolte di fronte alla proposta di una partitella. “La sfida per il prossimo anno è più avvincente allora. Dovremo pensare ad un periodo diverso in cui realizzare questo tipo di torneo e lavorare molto di più con le ambasciate”.

Molti i riconoscimenti dalle autorità locali, regionali e dalla stessa Europa, per l’attività che “da più di un decennio l’Associazione ASD Senza Frontiere svolge attraverso lo sport, per veicolare temi importanti come il dialogo e l’inclusione sociale”  l’importanza di trasmettere “attraverso lo sport i valori dell’accoglienza, del rispetto, della diversità e dell’abbattimento delle barriere, proponendo un modello educativo ed inclusivo di grande valore”, l’ambizioso programma per la stagione 2014-2015 che l’ASD Senza Frontiere sta portando avanti prevede un torneo di calcio a 5 maschile e femminile aperto a squadre italiane e di immigrati, un torneo di calcio a 8 “Mondiale di Roma” che sarà preceduto da una serie di partite di qualificazione.  Tutto questo in onore dei tanti Barry White che continuano arrivare a Roma e che hanno voglia di tirare due calci al pallone.

Fabio Bellumore(25 settembre 2014)