Laura Boldrini alla Moschea: No alla violenza in nome dell’Islam

Il presidente della Camera Laura Boldrini
Il presidente della Camera Laura Boldrini

“No alla violenza in nome di Dio“, è l’appello del presidente della Camera Laura Boldrini, lanciato il 17 ottobre alla Grande Moschea di Roma durante l’incontro “No al terrorismo! L’Islam è religione di pace”. Un appello chiaro e forte, ripetuto dal Centro islamico culturale d’Italia e dalla comunità musulmana della capitale, un No alla violenza degli estremisti dello Stato islamico (Isis) e un invito a distinguere fra il terrore e la religione musulmana.

“L’Isis non è una minaccia per l’Occidente ma per il mondo intero”, continua Boldrini. “Le prime vittime sono i musulmani perché si pretende di fare tutto questo in nome dell’Islam. Vi stanno espropriando della vostra religione e voi non lo dovete permettere”. La presidente della Camera ha ricordato nel suo discorso, davanti a numerosi ambasciatori dei Paesi musulmani in Italia, a parlamentari ed esponenti della comunità musulmana, le vittime degli sbarchi sulle coste italiane, sottolineando che molte delle persone che arrivano sui barconi fuggono dal terrorismo. “Non possiamo accettare chi vuole mettere sullo stesso piano vittime e carnefici”. In chiusura del suo intervento ha espresso profonda solidarietà e vicinanza alle famiglie dei giornalisti e volontari colpite dal fanatismo, che “non sono più tornati a casa”.

 “No al terrorismo! L’Islam è religione di pace”“No al terrorismo. Sì alla pace in nome dell’Islam”, è il messaggio inviato dal card. Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, che ha sottolineato il concetto di uguaglianza e del rispetto dei diritti di persone di comunità diverse. “L’altro, di qualsiasi provenienza sia, dovrebbe essere un fratello o una sorella”.

”E’ nostro dovere assumere una posizione chiara e non negoziabile contro chiunque favorisca le minacce, chiunque alimenti i conflitti o si faccia complice del terrorismo”, ha detto Abdellah Redouane, il segretario generale del Centro Islamico Culturale d’Italia – unico ente musulmano con personalità giuridica. Ha confermato che il Centro islamico della Grande Moschea di Roma “è la casa di tutti i cittadini, dove non ci sarà mai spazio per odio e terrorismo”. E ha proposto la via del dialogo e della conciliazione, affermando che è dovere di tutti i musulmani condannare la violenza e il terrorismo.

”L’obiettivo dell’incontro è quello di mettere in evidenza che l’Islam è una religione di pace e che i musulmani in Italia sono contro il terrorismo, l’abuso e la strumentalizzazione della religione”, aggiunge Yahya Pallavicini, consigliere del Centro culturale islamico d’Italia.

 Raisa Ambros

(22 ottobre 2014)

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