Se è vero che l’intercultura passa anche dalla tavola, può essere interessante comprendere i cocktail in questo quadro gourmet. Dal Bacardi al Daiquiri, passando per il Black Russian, queste colorate miscele contribuiscono ad un’esterofilia interessata!
Vi proponiamo di seguito una breve rassegna di alcuni tra i più celebri e curiosi con qualche informazione aggiunta circa la loro nascita e ragione d’essere.
Dicevamo Bacardi, a base di rum bacardi bianco e limone. Sembra aver avuto origine a Cuba acquisendo il nome dall’azienda creata da don Facundo Bacardi nel 1862. Di poco successivo il Daiquiri nasce nel 1898 nel villaggio omonimo nei pressi di Santiago de Cuba. E’ conosciuto come un cocktail amato da Ernest Hemingway. A base anch’esso di rum bianco e limone.
Cambiando continente e temperature il Black Russian è considerato un cocktail digestivo, a base di vodka e liquore al caffè e risale pressoché ai tempi del film La spia che venne dal freddo. Tra i tanti cocktail provenienti dagli Stati Uniti uno dei più cool è il Manhattan, a base di tequila, inventato il 29 dicembre 1874, in occasione di un grande banchetto offerto dal governatore dello Stato di New York, nell’abitazione di Winston Churchill; fu presentato personalmente da Lady Churchill.
Passando alle alternative nipponiche abbiamo il Singapore Sling, inventato per l’appunto a Singapore nel 1915 dal barman Ngiami Tong Boon, presso il celebre Raffles Hotel. Ritornando al caldo ecco due rinomati cocktail sudamericani: Margarita e Piña Colada. Il primo si dice elaborato da una signora di nome Margherita Sames nel 1948 ad Acapulco. In Messico è considerato bevanda nacionál. Invece la Piña Colada affonda le sue radici negli anni Quaranta, in sudamericana.
Ma se i vostri gusti sono più particolari e siete interessati a spaziare per altri stati del mondo potete scegliere il Tan dell’Armenia. Si tratta di una bevanda a base di yoghurt, si prepara con yoghurt intero, sale, basilico, cetriolo tagliato a pezzetti. O anche l’esotico Coquito, originario di Porto Rico che si prepara con latte di cocco, rum bianco, estratto di vaniglia, cannella, latte in polvere e condensato.
Puntando ai Caraibi potrete invece avere il Sorrel punch, Jamaica. Bevuto sia dai bambini (in versione analcolica) che dagli adulti (con il rum), questo drink è tipico dei Caraibi. Acqua, zucchero, cannella, zenzero, chiodi di garofano e fiori di ibisco, da bollire e far riposare due giorni.
Ed infine, perché non brindare con una “coda di scimmia” cilena? Nessun timore, si tratta della traduzione letterale della Cola de mono, drink che va servito freddo, con cubetti di ghiaccio. Un mix di latte, acqua, chiodi di garofano, noce moscata, cannella, zucchero e caffè solubile portati a ebollizione, a cui poi si aggiunge il pisco (acquavite americana).
Insomma non resta che iniziare a provare, partendo magari dalla dispensa di casa e dagli odori e spezie che cela, alla scoperta di gusti nuovi e densità che magari non si mescoleranno, ma lasceranno nel palato un sapore nuovo.Per ulteriori informazioni sulle preparazioni: linkE per altre ricette ancora: cocktail delle feste