Lucia ha incontrato lo Yoga negli anni 70 quando aveva 15 anni e da allora non l’ha più abbandonato.
E’ una donna molto attenta, accurata e rigorosa e al tempo stesso leggera fresca e agile a vederla muoversi come chi ha strutturato l’ordine e la correttezza all’interno del proprio flusso vitale.
Ha conosciuto diverse scuole ma quando ha incontrato lo Iyengar Yoga e’ rimasta e cresciuta all’interno di questa scuola. Il maestro B.K.S. Iyengar è una delle figure di maggior rilievo dello yoga mondiale, la sua caratteristica è nell’aver articolato precisamente l’esatto allineamento richiesto per eseguire correttamente un asana (posizione) e il conseguente potenziamento dei poteri di corpo, mente e spirito attraverso una pratica costante.
Nell’intento di rendere tutti partecipi dei benefici dello yoga, Iyengar è stato il primo ad inventare l’uso di attrezzi come blocchi di legno, coperte, cinture, cuscini, per permettere di rimanere più a lungo in una posizione e trarne i benefici a livelli più profondi.
Lucia pratica da molto tempo, è divenuta insegnante seguendo il percorso di formazione continua previsto dalla didattica molto strutturata e metodica definita dal maestro.
E forse anche per questo aspetto ha scelto questa scuola.
“Il luogo di nascita dello yoga può anche essere l’India, ma appartiene all’intero universo, abbraccia tutte le religioni” parole del maestro Iyengar e slogan della prima giornata internazionale dello Yoga il prossimo 21 giugno. Lucia spiega a proposito che B.K.S. Iyengar accettò fin dall’inizio gli intoccabili nelle sue classi, casta allora esclusa da tutto e da tutti, e durante le sue lezioni inoltre usava toccare i praticanti per correggere le posizioni errate, contatto assente nelle altre scuole yoga. La dimensione universale evocata da questa impostazione, spiega il perché la frase sia stata scelta come slogan dell’evento internazionale, frase che slegata da eventuali istanze politiche di yogizzazione del mondo, riesce immediatamente a comunicare il valore dello Yoga per chi lo pratica, il sentirsi parte del Tutto.
E lo Yoga sembra comunque continuare il suo percorso. Il valore del 21 giugno per Lucia, è nel senso di appartenenza che unisce tutto il mondo attraverso il rituale della pratica, e il rituale si sa nell’occidente secolare è particolarmente sentito.
Lo Yoga é per unire, sentirsi uno e parte di un’unità con il mondo, la natura, il cosmo e con di B.K.S. Iyengar diviene accessibile per chiunque, riducendo ogni differenza.
Rosanna Gullà
(18 giugno 2015)