Progetto Territorio Europa, opportunità di sviluppo per Roma.

Giovedì 8 ottobre, nella sede del Centro di Servizi per il Volontariato del Lazio – Cesv – è stato presentato il Progetto Territorio Europa. Presenti all’iniziativa Paola Capoleva, Presidente Cesv, Mino Dinoi, Presidente della Commissione speciale Politiche Comunitarie di Roma Capitale, Cristina De Luca, Presidente dell’associazione Vola, e Antonio D’Alessandro, vicepresidente Cesv. Il progetto approda a Roma dopo essere stato avviato nelle altre province del Lazio e mira a supportare le organizzazioni operanti nel Terzo settore nel lavoro di progettazione collegato all’utilizzo dei Fondi Strutturali Europei 2014-2020. L’esigenza è quella di creare partenariati strategici tra istituzioni, imprenditoria e Terzo Settore per progetti aventi come finalità quelle dell’inclusione sociale e dello sviluppo locale.

Dinoi ha ribadito l’importanza di Roma-Europa 2020, percorso di sviluppo della Città Metropolitana nel quadro delle politiche europee che si inseriscono nella strategia dei Fondi Strutturali 2014-2020. Lo scorso settembre il Consiglio Comunale ha istituto “Spazio Europa” in ciascun Municipio di Roma, sportelli che consentono ai municipi di coordinarsi tra di loro e con altri soggetti – da Roma Capitale a realtà private – nella realizzazione di progetti europei volti a rispondere alle esigenze del territorio. Sempre secondo Dinoi, sarà ora possibile fare in modo che “i bandi diretti possano essere subordinati a una strategia più generale di un’idea di città metropolitana e sarà possibile avviare interventi di sistema e non più a spot”. Obiettivi in linea con la strategia del Progetto Territorio Europa.

Cristina De Luca ha ricordato che Roma ha un’autonomia gestionale nell’ambito del Programma Città Metropolitane, che assegna la responsabilità di gestione diretta a ciascuna metropoli nel programma del proprio territorio, soprattutto nell’ambito dell’inclusione sociale. Per Roma sono stati stanziati 40 milioni di euro per sette anni. Le due principali questioni del Programma Città Metropolitane sono l’emergenza abitativa oltre all’inclusione di rom e sinti. L’obiettivo finale è la chiusura dei campi, a cui faccia seguito accompagnamento all’alloggio, interventi di riduzione della dispersione scolastica e – nell’ambito dell’accompagnamento al lavoro – la promozione di attività di auto-imprenditorialità nelle attività che sono vicine a queste popolazioni. Analogamente nel Fondo Sociale Europeo – programma amministrato dalla regione – viene declinato il tema dell’inclusione sociale, sottolineando come, in base al principio della “governance multi-livello”, il coordinamento tra Regione e Roma Capitale in tale campo sia già avviato da tempo.

D’Alessandro ha poi illustrato la base normativa dalla quale è nato il Progetto Territorio Europa – articolo 5 del Regolamento Ue 1303/2013, sull’obbligo dei partenariati – e la necessità di una collaborazione permanente tra tutti gli attori, allo scopo di creare comunità territoriali intelligenti, sostenibili ed inclusive.

Giacomo Pellini

(11 ottobre 2015)

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