Creme e bellezza, l’importanza dell’etichetta – redazionale –

foto creme1Il fenomeno legato all’utilizzo di prodotti schiarenti per la pelle negli ultimi anni ha visto un incremento di casi tali che, nel 2009, il Parlamento Europeo ha emanato una direttiva in merito, la n.1223/2009, con la quale ha stabilito in maniera chiara e netta i prodotti consentiti.

Mali, Nigeria, Senegal, Sud Africa e Togo hanno rispettivamente il 25%, 77%, 27%, 35% e 59% di donne che usano prodotti sbiancanti.

In India il 61% dei prodotti dermatologici disponibili sul mercato sono creme sbiancanti. (Fonte OMS)

L’Istituto superiore della sanità italiano nel 2011 ha portato avanti, con la comunità straniera di Roma, uno studio pilota sull’uso delle creme sbiancanti. La premessa al rapporto è “Alcuni popoli di Paesi extraeuropei percepiscono il colore della pelle come una possibile discriminante all’interno della società in cui vivono. I rischi per la salute dovuti all’utilizzo di cosmetici sbiancanti costituiscono un’emergenza sanitaria che ha portato l’Unione Europea a legiferare in merito”. Si legge poi nello studio che oltre il 40% dei soggetti intervistati, prevalentemente giovani e laureati, utilizza i prodotti per moda, con una conoscenza spesso superficiale ricavata da internet.

La succitata direttiva europea del 2009 ha proibito categoricamente nei prodotti cosmetici l’uso del mercurio e circoscritto drasticamente quello dell’idrochinone.

Il desiderio di assimilarsi ad un preconfezionato ideale di bellezza può quindi portare a conseguenze devastanti. “A volte mi è capitato di constatare, nella mia professione, che per schiarirsi la pelle si utilizzasse la candeggina” afferma Giandomenico Calabrese, di A3cosmetics. “La diffusione di prodotti di contrabbando a livello europeo genera costantemente allarme e necessità di controlli sempre maggiori. L’idrochinone in sé ha iniziato ad essere usato negli anni ’60 passando dallo sviluppo fotografico alla cosmesi. Tuttavia in A3Cosmetics, attraverso la ricerca, cerchiamo di trovare delle alternative, ad esempio la vitamina C, che ha ugualmente un effetto schiarente, e frutti quali il limone”. Conoscere il proprio corpo ed essere consapevoli che il processo di schiarimento non debba essere in alcun modo irreversibile è fondamentale. “I nostri prodotti portano ad uno schiarimento progressivo. Tecnicamente vuol dire che ogni prodotto schiarente ha bisogno di 4 settimane per iniziare ad avere effetto: si tratta del ciclo riproduttivo della melanina. Nel momento in cui si sospende l’assunzione, attesi i cicli melaninici, si ritorna alla fase iniziale.” La storia professionale di Calabrese inizia nel 1990 “in quegli anni ho iniziato ad occuparmi di cosmesi etnica ed il mio principale mercato di riferimento è tutt’oggi la Nigeria, sono stato il primo italiano a farsi strada con questo prodotto”.

Calabrese evidenzia come, anche nella cosmesi quotidiana delle persone “uomini e donne”, sia fondamentale scegliere dei prodotti leggendo con attenzione le etichette, scartando ovviamente quelli contenenti mercurio e facendo caso alla percentuale eventuale di idrochinone contenuto. We produce, you seduce, evocativo slogan di Aquimpex, intende sottolineare che “l’importanza della bellezza sta nel preservare la propria salute”. 

Redazionale

(18 novembre 2015)