La comunità rumena italiana e la festa nazionale

Festa Nazionale della RomaniaOgni anno, all’inizio di dicembre, si celebra la festa nazionale della RomaniaIl primo dicembre del 1918 nacque lo stato nazionale rumeno moderno. Lo smantellamento dell’impero austro-ungarico e zarista creò le condizioni necessarie per l’unificazione della Bessarabia, Bucovina e Transilvania – territori abitati in maggioranza da rumeni – con la madrepatria. Dal 1948 al 1989 la festa nazionale si celebrava il 23 agosto ed era un giorno molto importante con grandiose manifestazioni. Dal 1 agosto 1990 il presidente ha proclamato il 1 dicembre il giorno della festa nazionale.

Anche la comunità rumena italiana festeggerà la ricorrenza. La mattina del 29 novembre Roma ospiterà la principale manifestazione davanti la Colonna di Traiano, che conquistò la Dacia, l’attuale Romania, annettendola all’impero Romano nel 103. “Questo luogo è il simbolo dell’origine latina della nostra etnia”, afferma Teodora Madasa, mediatrice culturale e cantante, “e lo dimostra il fatto che le nostre lingue sono molto simili tra loro, derivando dallo stesso ceppo linguistico e culturale”.

Alla manifestazione “si indossano costumi popolari, si ballano danze tipiche e si recitano poesie in lingua originale” dice Elena, badante, che fa parte dell’Associazione Rumeni a Roma. “La festa nazionale della Romania è molto sentita dalla nostra comunità e si celebra in tutta Italia. In questo modo ci si sente a casa propria, anche grazie all’accoglienza del popolo italiano”. Per Elena il mutualismo e l’associazionismo sono necessari anche in relazione al sempre crescente numero di persone che emigrano dalla Romania a causa della difficile situazione economica degli ultimi anni.

Il 25 novembre all’Accademia Nazionale di Romania è stato inaugurato il Festival del Cinema rumeno ospitato dalla Casa del Cinema. La rassegna si concluderà il 29 con una cena presso l’Accademia stessa. Liviu, in Italia dal ’92, gestisce un ristorante nei pressi di Campo dei fiori e aiuterà nell’organizzazione e nella gestione del catering: “è un modo per vederci e per aiutare attivamente la collettività. La cena sarà anche rivolta ai piccoli imprenditori rumeni che hanno aperto un’attività nel paese”.

Anche il Teatro Tendastrisce ospiterà un evento il 29 novembre: “Saremo in molti. È un’occasione di incontrare gli amici” sostiene Michele, che fa l’operaio “un modo per tornare alle origini, avvicinare i giovanissimi alle nostre tradizioni e riappropriarci di ciò che ci appartiene e che spesso dimentichiamo”.

La festa però continua. Il 13 dicembre, presso la Parrocchia del Serafino di Via Flaminia, il Gruppo Serafico interpreterà le colinde, canzoni natalizie tipiche della Romania. Ce lo racconta Elena B., anche lei badante, da oltre 15 anni in Italia: “l’iniziativa è organizzata da Padre Serafim con il contributo della comunità cristiana. La chiesa è cattolica ma ospita le attività della comunità di confessione ortodossa. Nel fare ciò indosseremo i nostri costumi nazionali”. Elena ama il suo paese:” vivo qui ma il cuore è là. In questa giornata saliamo sul palco cantando e ballando. Una cosa preziosa che ci dà la possibilità di sentirci a casa, dovunque siamo”.

Giacomo Pellini

(25 Novembre 2015)

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