Perù: le elezioni viste dall’Italia di Luis e Henrry

Henry a servizio presso le urne
Henrry a servizio presso le urne
Erano attesi 10mila peruviani a votare a Roma domenica 10 aprile. Su un totale di 16mila presenti in tutto il Lazio si stima siano stati circa 7mila a recarsi alle urne. Tra loro anche Luis ed Henry, due peruviani attenti alla realtà politica del proprio paese di origine, ed entrambi impegnati nel tessuto sociale della società romana. Il primo è in Italia da 20 anni, Henrry da 10. Il loro sogno però si è infranto. La candidata per cui si sono recati a votare – Veronika Mendoza – è arrivata terza. Si contenderanno la presidenza, attraverso il ballottaggio, Keiko Fujimori, che ha ottenuto circa il 40 per cento dei voti e Pedro Pablo Kuczynski, arrivato secondo con circa il 21 per cento dei voti. Veronika Mendoza, candidata di sinistra radicale, nonostante una notevole rimonta nei sondaggi è arrivata terza con il 18 per cento.Luis – tre figli, vive in Toscana da 13 anni e lavora a Roma – racconta “sono appena ritornato dal Perù. Ci mancavo da 20 anni. La situazione che ho trovato nel mio paese è quella di un importante sviluppo economico. Spero che il nuovo presidente sia in grado di risolvere i nostri grandi problemi. Un’educazione e una salute gratuite per tutti. La delinquenza poi, importante debellarla”. Le speranze di Henrry “la vittoria a chi ha voglia di fare riforme” e “il beneficio di tutti i cittadini peruviani e non di una cerchia politica e sociale”. Le parole chiave di Henrry per il cambiamento invece sono “educazione, sanità e lavoro”. Henrry vive a Roma con sua madre, suo padre e i suoi fratelli, studia medicina, divora informazioni sul suo paese attraverso il web e ogni tanto i quotidiani. Sogna di poter votare un giorno anche per il sindaco di Roma, ma intanto è andato a votare per la seconda volta qui in Italia. In realtà la prima volta, nel 2011, a causa di un allarme attentato, era stato bloccato in coda insieme agli altri votanti.  Niente voto.  Si torna a casa. Lo studente Henrry – che si da da fare con lavoretti saltuari – tira fuori tutta la sua passione e la sua “futura professione” da dottore, quando parla di cosa si dovrebbe fare in Perù.Lasciarsi dietro il passato e grandi cambiamenti. Sembra muoversi questo nella testa di Henrry. Passato alle spalle vuol dire: Keiko Fujimori, figlia di Alberto Fujimori, presidente dal 1990 al 2000, oggi in prigione per corruzione e violazione dei diritti umani. Ma anche Pedro Pablo Kuczynski, “una personalità riconosciuta a livello internazionale, capace”, ma secondo me “troppo in là con l’età per rappresentare una figura chiave del nostro paese”. Ed allora la candidata che sembrava incarnare meglio l’idea di Henrry era Veronika Mendoza. I pilastri del programma: economia senza esclusione, via i condannati dalle cariche pubbliche, una legge sull’aborto. “In Perù non c’è una legge sull’aborto come in Italia. Chi lo pratica lo fa spesso in modo clandestino”. La sanità che vorrebbe Henrry è quella che “voi italiani non riuscite ad apprezzare” continua “se vai al pronto soccorso devi portarti le garze. Se stai male e non hai soldi non hai accesso alle cure”.“La comunità peruviana –  racconta Luis – vive queste elezioni con molto entusiasmo e speranza per una vita migliore”. “Ho parlato con tanta gente e tutti mi hanno raccontato che c’è una grossa aspettativa per i candidati che hanno passato il primo turno. Domanderei al presidente più aiuto per la gente qui in Italia”. Anche Henrry chiederebbe maggiore attenzione per i peruviani in Italia. “Se potessi chiederei un maggiore impegno nel rafforzare il legame commerciale e turistico. Rafforzare gli accordi per facilitare la vita di chi vive qui. Penso alla pensione maturata in Italia e non goduta in Perù. Penso alla patente. Chi è peruviano in Italia deve fare gli esami  da capo. Magari per decenni ha guidato in Perù, ma in Italia nulla. Ecco perché molti non si spostano facilmente”.Luis e Henrry guardano alla terra d’origine ma sono fortemente impegnati in Italia –  il primo nel Consiglio della Consulta di Roma, il secondo con una formazione costante ai giovani aspiranti medici, attraverso il Segretariato Italiano Studenti di Medicina – nonostante la sconfitta della loro candidata prediletta, continuano a sperare per  un Perù nuovo, riformato. L’appuntamento è il 5 giugno per il ballottaggio. Nuova fila, nuovo voto. Nuovo Perù?

Fabio Bellumore(13 aprile 2016)