Roma, 2 giugno, festa della Repubblica. Dalle 15 alle 17 presso l’impianto “Cotral” di Via della Vasca Navale, nell’ambito del Mundialido 2016 scendono in campo la squadra che ha formato Asinitas composta da ragazzi richiedenti asilo di vari CDA romani, provenienti da Senegal, Mali, Gambia, Costa d’avorio, Guinea e Nigeria che sfida i ragazzi della comunità salvadoregna di Roma – El Salvador. Sembra che sia arrivata tutta la comunità a sostenerli: mogli, amici e bambini. Il tifo è ben organizzato: sventolano le bandiere, assordano trombe e strumenti vari; l’atmosfera è carica di allegria ed eccitazione. Piuttosto sguarnita la tribuna dei tifosi di Asinitas, per lo più ci sono educatori ed insegnanti, che compensano lo svantaggio gridando slogan e incitando al meglio la squadra.Prima di entrare in campo, gli allenatori si prodigano negli ultimi consigli, ravvivano lo spirito di squadra, i ragazzi ascoltano attentamente e si scaldano. Colpisce la concentrazione dei giocatori, il momento per loro è solenne. L’ultima indicazione e via, carichi e pronti a vincere; l’immancabile foto alle squadre, il fischio dell’arbitro… e comincia la partita.Al 15° minuto arriva il primo goal del Salvador; la tribuna esulta, la squadra è decisamente forte. Pochi sono i momenti in cui i loro giocatori perdono la palla. Il secondo goal arriva poco dopo, al 25° minuto, e poi il terzo al 36° minuto. La fine del primo tempo è vicina quando El Salvador segna il 4°gol. Il morale della squadra è alle stelle, quello di Asinitas vacilla.Durante l’intervallo gli educatori ce la mettono tutta per aumentare la loro grinta. Nel secondo tempo si difendono meglio: contengono il passivo del primo tempo non incassando nessuna rete e arrivano alla fine tutto sommato con onore. Malgrado la sconfitta, i volti sono sorridenti: anche partecipare è stata una bella esperienza.
Tetyana Feshak
(8 giugno 2016)
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