Si è concluso con grandi applausi Rhythm of India, il Festival dell’India in Italia, due giorni dopo rispetto al programma iniziale. Domenica, 6 agosto, è stata la tappa di Roma, con uno spettacolo straordinario del gruppo Kathak di Shovana Narayan, che si è anche esibito alla FAO il 4 agosto, con una lecture-cum demonstration. Per la prima volta in Italia, tre gruppi di danza e musica indiana hanno presentato la loro cultura durante il festival; con un totale di 7 spettacoli hanno incantato il pubblico di Roma, Assisi, Sulmona, Cori, Anagni, Anzio e Lavinio. La tournèe è stata organizzata dall’Ambasciata dell’India a Roma e coordinata dal primo segretario, Amit Verma.
Protagonista assoluta del evento Ritmi dell’India è stata la compagnia Kathak guidata dall’acclamata guru Padmasree Shovana Narayan, che ha offerto un fine settimana indimenticabile al Chiostro di San Pietro in Vincoli. Nell’arena storica del Chiostro, lo spazio si è riempito di romani e persone di diverse nazionalità, amanti dell’intercultura. Molti hanno preferito a rimanere in piedi accanto alle colonne, proprio per poter vedere il movimento dei piedi degli artisti, 15 in tutto, tra danzatori e musicisti, allievi della scuola dalla guru molto nota nel suo paese. “Sono molto felice di presentare il Kathak qui a Roma, una delle città più belle al mondo!”, ha detto emozionata Shovana Narayan. Alla fine della serata, gli artisti hanno accettato volentieri di scambiare impressioni e di fare foto con il pubblico.
Originario dello Stato dell’Uttar Pradesh, il nome Kathak deriva dal sanscrito Katha, che significa Storia, e Kathaka, ossia colui che narra una storia. E’ una danza ed un genere musicale indiano con “movimenti aggraziati delle braccia e ritmo scandito da piedi e cavigliere caratterizzano l’esecuzione di questa danza”. Fondamentale è anche “il lavoro di espressione di chi la esegue, sia nell’interpretare storie delle divinità o epiche, sia nell’introdurle attraverso combinazioni ritmiche sempre più veloci, o ancora nel rappresentare, le vicende di due innamorati”. Un’alternanza di movimento e narrazione della massima interprete di quest’arte antica, Shovana Narayan, ha mantenuto alta l’attenzione del pubblico per quasi due ore. “Figure, intrecci, coreografie disegnano nello spazio un alternarsi di gioia, paura, incertezza, esprimendo le emozioni del quotidiano, secondo un linguaggio universale”.
Oltre a promuovere in tutto il mondo l’arte del Kathak, Shovana Narayan porta avanti da sempre la ricerca sulla storia di questa danza particolare. Viene definita la ‘regina del Kathak’ per le coreografie che ha creato, per i libri che ha scritto sulla danza e per l’espressività e la gioia che trasmette. Il suo talento è stato riconosciuto con il ‘Padma Shree’, una delle più alte onorificenze concesse dal Presidente dell’India.
I tre gruppi partecipanti al Festival dell’India: quello di danze tradizionali del Rajasthan Kalbelia Group, la compagnia Kathak di Shovana Narayan e l’Indian Revival Group, diventeranno “ambasciatori della cultura indiana, offrendo un panorama delle differenti forme di danza e tradizioni culturali dell’India”.
Raisa Ambros
foto: Federico Carabetta