Il mattino è grigio, una pioggia sottile e breve dà il buongiorno agli equipaggi che si apprestano ad armare le barche per la regata più affollata del Mediterraneo, duemilacento iscritti, alla 49° edizione della Barcolana che si svolge come ogni anno, a Trieste, la seconda domenica di ottobre. Una festa del mare e della vela che si allunga, per dieci giorni, sulle rive e in vari spazi della città con oltre trecento appuntamenti.La particolarità che rende speciale la Barcolana, regata velica internazionale, è che sulla linea di partenza ci sono barche di tutte le dimensioni con timonieri che vanno dai campioni che regatano nei circuiti internazionali, ad appassionati del mare, ai semplici croceristi. I team di professionisti si contendono la vittoria e svolgono il percorso di 13 miglia in poco più di un’ora seguiti da tutti gli altri, con gli ultimi che arrivano a sera e hanno colto l’occasione per un’uscita in una giornata speciale, tra un mare di vele. Una regata che non esclude chi resta a terra che si inerpica lungo la costa alta e ha una visione d’insieme inimmaginabile: duemila vele e scafi multicolori al vento.I 35mila velisti che accorrono a Trieste cominciano a sfidarsi dal fine settimana che precede la Barcolana quando scendono in acqua i più giovani, gli under 16, sugli optimist, monoposto e monovela utilizzati dai principianti, ma anche nelle regate organizzate dalle Federazioni Italiana e Internazionale della vela.E una sfida dopo l’altra si arriva al fine settimana. La Barcolana Classic vede regatare solo antiche, magnifiche barche d’epoca dove tutte le manovre sono rigorosamente manuali, senza nessun tipo di supporto tecnologico, una scelta navigarci, da veri amanti del mare e del vento. Barcolana Classic è nata nel 2006 con venti imbarcazioni partecipanti, oggi vede novanta scafi solcare il mare ed è la regata annuale di vele d’epoca e classiche più frequentata d’Italia. Una piccola flotta dai 5 ai 25 metri, un museo all’aperto, ormeggiato al centro della città ai moli dello Yacht Club Adriaco. Star della 49° edizione Kookaburra III che nel 1987 è stata la sfidante in Coppa America, con i colori dell’Australia. In oltre dieci anni hanno partecipato a Barcolana Classic gioielli come Sorella, la più antica barca d’epoca del Mediterraneo del 1858 o Aria di Serena Galvani del 1936 che ha vinto questa edizione sabato 7 ottobre per la classe epoca o ancora Moya di Piero Tassinari appassionato di mare, studioso del pensiero filosofico e scientifico e di greco antico, scomparso prematuramente il 3 ottobre, lasciando Un canto per Europa.Ultima ma non ultima, prima della Barcolana di domenica, la Jotun Cup chiude la giornata e attira gli spettatori sulle rive al centro della città e sul molo Audace il sabato sera, sono dodici le barche della classe Ufo, che si contendono il vento a pochi metri dalla magnifica piazza Unità.Ideata dalla Società velica locale Barcola Grignano – la Svbg – la Barcolana ha accumulato nel tempo successo e adesioni e da diversi anni è sensibile alle tematiche del sociale sia attraverso l’inclusione negli equipaggi di partecipanti diversamente abili, che con la raccolta di denaro per iniziative umanitarie come nel caso del concerto di apertura di Francesco Gabbani dove” i 27mila euro ricavati dalla vendita dei biglietti sono stati destinati all’ospedale materno infantile Burlo Garofalo di Trieste” spiega Mitja Gialuz, presidente della Svbg.Con il procedere della mattinata via via che le barche raggiungono Barcola per allinearsi dietro le boe di partenza le nuvole si diradano, il vento aumenta consentendo a tutte le imbarcazioni di superare la linea di partenza a soli dieci minuti dal via, cosa tutt’altro che scontata in edizioni passate quando il vento non sempre ha soffiato in maniera efficace. Le barche più performanti e con gli equipaggi competitivi sfilano veloci in testa, seguite da un nugulo di natanti con le vele al vento che riempiono il golfo regalando a tutti uno spettacolo indimenticabile. A settanta minuti dalla partenza, all’arrivo posizionato in pieno centro, davanti a piazza Unità, Spirit of Porto Piccolo con i fratelli Fulvio e Gabriele Benussi, taglia per primo il traguardo con un certo anticipo sul secondo arrivato, l’eterno competitore Maxi Jena con al timone lo sloveno Mitija Cosmina. Vertice di una presenza, quella slovena che negli anni è aumentata esponenzialmente e che quest’anno ha visto arrivare oltre 150 velisti da oltre confine. Molte altre bandiere sventolano a poppa dei natanti: croate, tedesche, francesi, finlandesi ma anche americane, cilene, neo zelandesi e altrettante e forse anche di più le nazionalità presenti nei diversi equipaggi. Il terzo posto va a Pendragon timoniere Lorenzo Bodini, al quarto stupisce la più piccola Freccia Rossa dell’armatore russo Yakimenco, al quinto posto fa piacere trovare Anywave con al timone Alberto Leghissa che porta tra gli altri il logo di Intersos perché come spiega Enzo Pirato, volontario dell’associazione e velista, c’è una stretta analogia tra il comportamento dei marinai e quello delle ONG “quando c’è una difficoltà sono i primi ad accorrere, hanno lo stesso sentimento di solidarietà e la solidarietà è il nostro vento”.Si conclude in città la 49° Barcolana dove velisti e spettatori festeggiano fino a notte e già si pensa alla 50° edizione, un anno speciale dove, come sempre, il vento farà da padrone così che nessuna Barcolana sia mai uguale a quella precedente. Mentre l’auspicio è che il mare sia sempre meno luogo di morte, ma bensì occasione di incontro e condivisione, come in queste giornate triestine.
Nicoletta del Pesco(9 ottobre 2017)
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