Il vero spirito della cucina giapponese, infatti, non risiede esclusivamente nella scelta degli alimenti, ma nel trattamento che viene loro riservato. Delicatezza nella cottura, certo, ma innanzi tutto rispetto per il cibo. “Quando si mangia del riso è importante pensare a quanta fatica è costato produrne anche solo un chicco“, spiega Kakuho Aoe alla platea romana, enumerando le regole di un mangiare consapevole che – zen o no – sarebbe buona abitudine tenere sempre a mente a tavola.Cucinare con cura, senza preoccuparsi dello scorrere del tempo. Evitare gli sprechi. Cucinare per qualcuno, provando gioia nell’accogliere gli ospiti. Eseguire le lavorazioni a mano e rimediare agli errori fatti cercando di imparare da essi. Rendere omaggio per il cibo, sempre. Sono solo alcuni dei principi della cucina zen, massimamente esaltati nelle cene al buio – Kurayami Gohan – che Kakuho Aoe spesso organizza per esercitare corpo, spirito e mente ad una nuova percezione del gusto.