La diversità come elemento di vita

Bancarelle all'interno del mercato Esquilino
Bancarelle all’interno del mercato Esquilino
LEsquilino è fra i primi quartieri ad essersi popolato di stranieri a Roma, perché a pochi passi dalla stazione Termini. Una delle attrazione maggiori, rimasta a lungo nascosta tra le bancarelle del mercato, è la porta magica, su cui sono incise, secondo una leggenda, le formule per trovare la pietra filosofale, che permette di trasformare la materia in oro.Il mercato del quartiere, dopo una prima sistemazione a Piazza Vittorio, si trova ora nell’ex caserma Sani. Fra verdure, spezie e tessuti provenienti da tutto il mondo, i commercianti portano una parte della loro cultura nella Capitale. Quello che manca sono le condizioni igieniche e la comunicazione. I venditori, che animano il mercato con i loro richiami, dovrebbero condividere la loro cultura, spiegando l’origine e la lavorazione dei prodotti. Quanto sarebbe istruttivo se il signore delle spezie indicasse ai clienti del banco ortofrutticolo come condire le verdure? Il cambiamento deve essere innanzitutto culturale. Non bisogna, però, generalizzare.Ruben, cittadino romano da dieci anni, è un commerciante di prodotti sudamericani. “Quando facevo il marinaio sono sbarcato in Italia quattro volte, finché ho deciso di restare per dare una svolta alla mia vita”. Appena ha visto Roma se ne è subito innamorato, tanto da sceglierla come città in cui completare i suoi studi, che si è potuto permettere lavorando come autista. Da una settimana gestisce il box 56 del mercato, dove vende prodotti sud-americani come la yuca, la papaya, il camote e il platano, il più richiesto fra tutti. “Quello che desidero è avere una sicurezza economica che garantisca ai miei figli un futuro dignitoso”, racconta speranzoso.

Gustavo, invece, ecuadoregno e padre di due figli, abita a Roma da diciotto anni ed è il direttore di una piccola impresa edile. “Mi sono trasferito a Roma per motivi economici, ma se potessi tornerei nel mio paese”. Non ama Roma e le persone che la popolano, e pensa che non ci sia onestà ma soltanto truffa. Per la mancanza di denaro non può tornare nel suo paese di origine a far visita ai suoi familiari, e l’unico posto dove può comprare frutta e verdura a prezzi accessibili è il mercato del suo quartiere, l’Esquilino. L’Esquilino è il cuore pulsante di una Roma ormai multietnica, che ha subito una vera e propria contaminazione.

Giorgia Betti e Fernanda Campos(13 aprile 2018)