Rapporto IDOS 2023: in calo gli stranieri residenti a Roma

Manifestazione cittadinanza

Il diciottesimo rapporto “Osservatorio sulle migrazioni a Roma e nel Lazio”, a cura del Centro Studi e Ricerche IDOS e dell’Istituto di Studi Politici “S. Pio V” è stato presentato lunedì 10 luglio alle ore 17 nell’Aula Magna dell’ITIS Galileo Galilei di Via Conte Verde, nel quartiere Esquilino di Roma. Una pubblicazione unica nel suo genere, almeno a livello regionale, che restituisce anzitutto un quadro completo del panorama migratorio, disegnato a partire dai dati recenti. A fianco alla descrizione statistica del fenomeno migratorio, sono presentati i contributi curati da associazioni, organizzazioni ed istituzioni che si occupano di migrazioni, che raccontano la multidimensionalità e la complessità del fenomeno in questione.

I dati sull’andamento demografico della popolazione straniera

Un dato rilevante sottolineato da Ginevra Demaio, curatrice del Rapporto, è che, per la prima volta da quando l’Italia è diventata un paese di immigrazione, è diminuito il numero degli stranieri residenti nel Lazio e soprattutto nella città metropolitana di Roma, un dato che rileva una ripresa, ma si attesta ancora al di sotto del periodo prepandemico. È interessante inoltre notare come la popolazione immigrata stia mutando: si sono ridotti sia il saldo naturale che quello migratorio, il che significa che il trend demografico generale segue quello della popolazione italiana, seppure con ritmi ancora molto diversi. Una popolazione più vecchia, che registra un aumento dei decessi a fronte di una progressiva diminuzione delle nascite. Ciononostante il saldo naturale degli stranieri resta positivo (+4.059 unità), mentre quello della popolazione italiana è negativo di 30.761 unità.
D’altro canto si rileva un notevole aumento dei permessi di soggiorno di lungo periodo, concessi soprattutto per lavoro e asilo, e delle acquisizioni del diritto di cittadinanza per residenza (circa il 42% del totale).

La guerra in Ucraina

La principale novità del 2022 è rappresentata dagli effetti della guerra in Ucraina: nel Lazio la comunità ucraina, che conta circa 22.000 presenze, ha rappresentato un importante punto di riferimento per i connazionali in fuga ed in particolare si è registrato un aumento del numero dei MSNA, più che raddoppiati rispetto al 2021, il 41,7% dei quali di nazionalità ucraina.

Alcune problematiche aperte

Gli interventi di Silvia Calderoni, avvocata di Progetto Diritti, e di Francesco Ferri, Migration Advisor di Actionaid, hanno acceso un riflettore su due questioni problematiche: da un lato la detenzione amministrativa e la necessità di tutelare le persone straniere presenti irregolarmente sul territorio italiano, dall’altro il diritto all’iscrizione anagrafica, dal cui riconoscimento dipende la possibilità di esercitare una serie di altri diritti fondamentali, come l’accesso al SSN e l’ottenimento di documenti quali il permesso di soggiorno e la carta di identità.

I segnali positivi e la nuova amministrazione comunale

Nonostante la rappresentazione allarmistica dell’immigrazione e le diverse questioni problematiche ancora da affrontare, preme rilevare gli interessanti segnali di dinamicità provenienti dalle nuove generazioni e dagli ambiti in cui gli immigrati si esprimono con più autonomia – attività d’impresa, invio di rimesse, iniziative culturali e associative –, nonché dalle azioni portate avanti da volontariato, Terzo settore e amministrazioni locali, nell’attesa di politiche nazionali più aperte, inclusive e coraggiose.

In tal senso, l’intervento dell’Assessora alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma Capitale, Barbara Funari, che ha concluso il pomeriggio, Funari ha rilevato un cambio di passo della nuova amministrazione cittadina, che sta cercando di rendere più accessibili i servizi ai cittadini stranieri e di intervenire quanto più incisivamente possibile sulle situazioni di maggior vulnerabilità, quali quelle dei MSNA, dei senza fissa dimora e delle vittime di tratta.

Elena Laurenti
(12 luglio 2023)

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