Dossier Statistico Immigrazione 2023: numeri ma non solo

Il Dossier Statistico Immigrazione 2023 è stato presentato questa mattina, 26 ottobre, al Teatro Nuovo Orione a Roma. “Da trentatre anni stiamo cercando di comprendere come si sviluppi il fenomeno migratorio, lo stiamo facendo con un’opera corale con oltre cento autori” ha esordito Luca Di Sciullo, presidente del Centro Studi e Ricerche Idos. La presentazione del Dossier Statistico Immigrazione è avvenuta in contemporanea in tutti i capoluoghi di Regione. “Facciamo un lavoro perché la politica abbia degli strumenti utili per affrontare il fenomeno migratorio” spiega Claudio Paravati, direttore Centro Studi Confronti.

Dossier Statistico Immigrazioni: numeri e nomi

Alessandra Trotta, moderatrice della Chiesa Tavola Valdese, istituzione che fin dall’inizio ha sostenuto il Dossier Statistico Immigrazione, dopo aver ricordato come la chiesa Valdese “sia coinvolta, attraverso la distribuzione dell’8×1000 in tanti progetti di inclusione” ha sostenuto quanto “i numeri siano essenziali per ragionare su fenomeni complessi come quelli legati alle migrazioni. Non bisogna dimenticare” ha proseguito Trotta, “che dietro i dati ci sono persone: uomini, donne e soprattutto bambini, che si mettono in viaggio per avere la possibilità di un futuro migliore”.

Migrazione: attivismo del Governo solo strumentale

Luca Di Sciullo, per spiegare il senso dei contenuti del Dossier Statistico Immigrazione, entra di tacco e snocciola le iniziative del Governo in dodici mesi in tema di migrazioni a partire dalla Dichiarazione dello Stato di emergenza a causa del numero di arrivi elevati, ai sei Decreti Legge, alla Conferenza Internazionale su sviluppo e migrazioni, ai Decreti Flussi e altro ancora e dichiara “Molta energia, ma avanzamento solo apparente. Iniziative prese strumentalmente per ideologizzare la materia dell’immigrazione. Nel frattempo i migranti hanno sempre meno canali per entrare in Italia e per restarci”. A cinquant’anni dall’inizio delle migrazioni verso l’Italia “non ci indigniamo più. Gli immigrati che arrivano nel nostro paese sono degradati a non persone, a cose. Li vogliamo o morti nelle terre di nessuno, o segregati in Europa, oppure li usiamo come merce di scambio con i paesi d’Europa o con i paesi d’origine. La moneta comune sono i migranti. Dopo mezzo secolo di migrazioni saremmo dovuti essere qui a parlare di integrazione, ma l’Italia non si è mai dato una legge nazionale per l’Integrazione che inglobasse le buone pratiche del Terzo Settore. Quello che mette a repentaglio la sicurezza è il trattamento disumano che si attua disconoscendo i diritti fondamentali dell’uomo” ha concluso Di Sciullo.

Dossier Statistico Immigrazione 2023: diritti in pericolo

Di libertà e di diritto di asilo ha parlato Gianfranco Schiavone dell’ASGI, presidente CIS, Consorzio Italiano di Solidarietà, “il diritto d’asilo è il più vilipeso e non a caso. Per cercare asilo dalle persecuzioni bisogna spostarsi. Quindi è una distorsione linguistica, non neutra, definire irregolari coloro che vanno via dal loro paese per sfuggire alle persecuzioni e arrivano in Italia. Al migrante si attribuisce una condotta irregolare, in realtà fa quello di cui ha diritto: cerca asilo”. Schiavone evidenzia le limitazioni di libertà quando si impedisce l’accesso ai non autorizzati e mette in luce il rischio dello slittamento che avviene nel passaggio del trattamento del migrante dal campo amministrativo al penale. “La questione finisce col riguardare l’assetto democratico della nostra società e quindi” conclude Schiavone “è molto, molto grave”.

Dossier Statistico Immigrazione 2023: un lavoro di squadra

E parlano di diritti anche Oiza Queens Day Obasuyi, scrittrice, in un messaggio video, e Luca Casarini, capo missione della nave Mare Jonio di Mediterranea Saving Humans. Convinti entrambi che tutti debbano avere gli stessi diritti, nei loro interventi fanno riferimento a due situazione specifiche nelle quali gli stranieri sono oggetto di discriminazioni: il lavoro e i salvataggi in mare.
“È stata un bella e coraggiosa mattinata” ha dichiarato in conclusione Paolo de Nardis, presidente dell’istituto di Studi Politici “S. Pio V” dove un fronte composito di relatori con origini, ruoli e storie diverse ha concordato nel sostenere che nei dodici mesi del Governo di centro destra ci sia stata “una ipertrofia normativa” alla quale si oppone quotidianamente una volontà di affrontare il fenomeno migratorio andando oltre ai numeri, dove la vera emergenza è la mancanza di un impianto normativo che regoli le migrazioni e dove è importante ci sia vigilanza rispetto alla possibilità dello scadere dei diritti.

Nicoletta del Pesco
(26 ottobre 2023)

 

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