Accordo Etiopia Somaliland: quali conseguenze nel Corno d’Africa

L’Etiopia ha firmato un memorandum d’intesa con la Somaliland, una regione separatista della Somalia, per ottenere l’accesso al Mar Rosso in cambio di una partecipazione nella sua compagnia di bandiera Ethiopian Airlines e in previsione, nel tempo, del riconoscimento della Somalilnd come stato sovrano.

Parlamento Federale della Somalia
Parlamento Federale della Somalia riunito d’urgenza il 2.1.2024(foto Villa Somalia)

Secondo l’agenzia Bloomberg con l’accordo d’intessa tra Etiopia e Somaliland “L’Etiopia ottiene l’accesso a un angolo molto strategico del mondo, che è Bab el-Mandeb”, ha affermato Rashid Abdi, capo analista del Corno d’Africa e del Medio Oriente presso Sahan Research. “È qui che si svolge quasi il 12% del commercio economico globale ed è anche il luogo in cui si trova la maggiore concentrazione di marinerie. Inoltre si sconvolge l’equilibrio militare esistente. I paesi della regione, in linea di principio l’Egitto, non lo guarderanno di buon occhio”, ha detto.

Accordo Etiopia Somaliland: I prossimi passi

I negoziati dettagliati per raggiungere un accordo formale saranno conclusi entro un mese, ha affermato Redwan Hussein, consigliere per gli affari di sicurezza nazionale del Primo Ministro dell’Etiopia. Non ha rivelato la quota che l’Etiopia offrirà della più grande compagnia aerea Africana. Come parte dell’accordo, l’Etiopia riconoscerà il Somaliland come stato sovrano, ha dichiarato il presidente del Somaliland Muse Bihi Abdi nella stessa occasione.
La mossa della’Etiopia, seconda nazione più popolata dell’Africa, potrebbe aumentare le tensioni nella regione devastata dai conflitti. Il Somaliland ha dichiarato unilateralmente l’indipendenza nel 1991 dopo lo scoppio della guerra civile in Somalia. Da allora ha spinto per un riconoscimento internazionale che gli avrebbe consentito di ottenere finanziamenti e aiuti. L’accordo potrebbe sconvolgere anche altre potenze regionali.

L’Etiopia mette piede nel mare somalo: è una novità?

Il Primo Ministro dell’Etiopia, Abiy Ahmed, nel 2019 è stato insignito del premio Nobel per la pace, come portatore del cambiamento per il corno d’Africa: per gli sforzi che ha intrapreso per raggiungere la pace e la cooperazione internazionale e, in particolare, per la sua iniziativa decisiva per risolvere il conflitto al confine con la vicina Eritrea. Dopo questa svolta storica, tuttavia, l’Etiopia è entrata in conflitto con il Fronte Popolare di Liberazione del Tigray. Solo oggi, dopo due lunghi anni di guerra, si intravede la pace, anche se la situazione può sfuggire di mano da un giorno all’altro.
Pochi giorni fa Abiy Ahmed ha chiarito in parlamento che l’Etiopia userà qualsiasi forza e strategia per raggiungere i suoi obiettivi, dimostrando che sta con fermezza cercando di portare a termine il lavoro iniziato dai suoi predecessori.
Infatti l’obiettivo del Governo Etiope non è una novità. I piani e i desideri dell’Etiopia non sono mai cambiati, da sempre lo sbocco sul mare è stato una meta: dagli ex imperatori Menelik II e Hailé Selassié, ai presidenti Menghistu Hailè Mariàm e Meles Zenawi, fino ad arrivare all’attuale Primo Ministro. “Vogliamo lavorare per l’ottenimento di un porto con mezzi pacifici, ma se ciò non fosse sufficiente, siamo pronti all’uso della forza” dichiara così il premio nobel per la pace Abiy Ahmed.

Etiopia e Somalia: conflitti tra passato e presente

Ci sono stati numerosi conflitti a partire nel 1974: la guerra dell’Ogaden tra la Somalia e l’Etiopia per il possesso della regione dei Somali, i continui conflitti etnici per l’uso delle risorse del territorio, i conflitti tra afar e i somali sul commercio e il trasporto di bestiame, i continui conflitti tra oromo e somali per motivi di acqua e pascoli.
Negli anni  sono stati numerosi i massacri che hanno portato alla morte di centinaia di somali, oromo e afar: Menelik II, Hailé Selassié e Meles hanno invaso la terra dei somali contribuendo alla distruzione del governo centrale della Somalia, dividendo le tribù e consegnando le armi ai combattenti alleati. Tutto per espandersi e arrivare ad ottenere più territori possibili.
Quello che sta succedendo nelle ultime ore si sapeva da tempo ed era stato annunciato già un anno fa, quando Abiy Ahmed è andato in Cina per iniziare a costruire un porto, definito necessario per il “rapporto strategico con la Cina”. L’annuncio è stato diffuso dall’agenzia di stampa Ena.
Questo momento storico è molto delicato per gli equilibri del Corno d’Africa e l’accordo tra l’Etiopia e il Somaliland crea solo ulteriori problemi nel Mar Rosso. Il governo Somalo attraverso il suo portavoce ha parlato con i somali e il mondo dicendo che “l’azione dell’Etiopia è un atto di aggressione”, riferendosi al memorandum di intesa firmato con il Somaliland.

Accordo Etiopia Somaliland: cosa promette l’Etiopia?

L’Etiopia promette di dare alla Somaliland una partecipazione nella compagnia Ethiopian Airlines e un riconoscimento parziale per la sua indipendenza. Questa mossa potrebbe essere considerata una vittoria strategica, la più importante per Abiy Ahmed, dopo la fine della guerra civile nella regione del Tigray.
Avere accesso al mar Rosso significa per l’Etiopia poter contrastare gli Houthi in Yemen. Il gruppo Houthi in Yemen, è nato nel 1992 come un movimento giovanile credente. Le forze degli Huthi, controllano la capitale Sana’a e sono alleate con le forze fedeli all’ex presidente Ali Abdullah Saleh.
Contrastare gli Houthi in Yemen – che si trovano di fronte al porto di Berbera, nell’attuale Somaliland – vuol dire poter giocare un ruolo strategico militare ed economico sulle rotte del Mar Rosso, dell’Oceano Indiano e sul Canale di Suez verso il Mediterraneo europeo

Accordo Etiopia Somaliland: la reazione della Somalia

Il governo della Somalia in un intervento all’ONU, durante la guerra del Tigray, ha affermato chiaramente che il governo dell’Etiopia è indipendente nella politica del suo paese e che la questione interna e della regione del Tigrey doveva risolverla autonomamente. La Somalia, nonostante le sue difficoltà, ha cercato di riconoscere la sovranità dell’Etiopia di fronte all’ONU, cosa che in questo momento è delicata, vista la situazione di transizione nel mondo.
L’ex Presidente della Somalia Mohamed Abdullahi Mohamed, meglio conosciuto come Farmajo, nella sua pagina di X ha scritto “una grave preoccupazione per la Somalia e l’intera Africa”.  Successivamente il Presidente della Somalia Hassan Sheikh Mohamud e il suo primo Ministro Hamza Abdi Barre hanno commentato “Non acconsentiamo a perdere un pezzo del territorio somalo e non vogliamo farlo”. E ancora il Primo Ministro Somalo “Una parte della nostra terra, del nostro mare e del nostro cielo non può essere violata”.

Accordo Etiopia Somaliland: il silenzio del Governo Italiano

Nel mese di aprile del 2023 il Presidente del Consiglio italiano si era recato ad Addis Abeba ricambiando la visita di Abiy Ahmed a Palazzo Chigi di febbraio. Abiy Ahmed era venuto in Italia per cercare di riallacciare i rapporti con l’Europa. Dopo l’inizio del conflitto nella regione del Tigray, l’Unione Europea nella sua risoluzione del novembre 2020 aveva bloccato i finanziamenti di 88,5 milioni di euro di aiuti – 60 milioni destinati allo sviluppo delle linee logistiche e di connessione tra l’Etiopia e i Paesi vicini, 17,5 milioni destinati al settore della sanità e 11 milioni per la creazione di posti di lavoro – all’Etiopia previsti per fine anno a causa «delle circostanze attuali l’Ue non può fornire il sostegno finanziario previsto».
L’intenzione del governo italiano, dunque, è quella di essere accanto ad un’Etiopia “unita e stabile” ed è stata siglata tra i due Paesi una dichiarazione congiunta per un nuovo programma triennale di cooperazione allo sviluppo di 140 milioni di euro, di cui 100 milioni a credito.
Inoltre il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha firmato con il ministro delle finanze etiope due ulteriori accordi da 42 milioni per iniziative sulle filiere di the, caffè e infrastrutture idriche nelle aree aride.
Nel mese di aprile del 2023 il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni aveva incontrato ad Addis Abeba oltre al Primo Ministro Etiope Abiy Ahmed, che il Presidente della Somalia e aveva discusso su come promuovere l’economia e il commercio dei due paesi.

La voce della UE e della Unione Africana

L’accordo tra Etiopia e Somaliland oltre a produrre preoccupazione per la stabilità del Corno d’Africa e creare proteste da parte della Somalia che ritiene la Somaliland parte del suo territorio con la quale nei giorni scorsi aveva ripreso a dialogare, suscita reazioni nel mondo.
L’Unione europea desidera ricordare l’importanza di rispettare l’unità, la sovranità e l’integrità territoriale della Repubblica federale di Somalia conformemente alla sua Costituzione, alle Carte dell’Unione africana e delle Nazioni Unite. Questa è la chiave per la pace e la stabilità dell’intera regione del Corno d’Africa.
Il Presidente della Commissione dell’Unione Africana,  Moussa Faki Mahamat auspica: “rispetto reciproco per calmare la situazione e risolvere la questione tra Somalia e Etiopia prima possibile”. E sottolinea “l’imperativo di rispettare l’unità, l’integrità territoriale e la piena sovranità di tutti gli Stati membri dell’Unione Africana”.

Zakaria Mohamed Ali
(5 gennaio 2023)

 

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