Dialogo tra religione ed omosessuali: 27 anni di crescita

Il 13 gennaio 1998  il poeta siciliano Alfredo Ormando si da fuoco pubblicamente in piazza san Pietro a Roma.
Il motivo? Reagire contro la posizione fortemente discriminatoria adottata dalla Chiesa Cattolica Romana nei confronti delle persone omosessuali.
Lo scandalo diventa dibattito, il dibattito commemorazione e il 13 gennaio diventa la giornata internazionale del dialogo tra religione ed omosessualità.
Ad oggi l’evento è molto sentito dalla comunità LGBTQ+  la quale si riunisce tutti gli anni nel luogo dove Ormanno si suicidò per ricordare la necessità di dialogo tra la chiesa e in generale le istituzioni religiose e l’omosessualià.
I Paesi in cui l’omosessualità viene ancora criminalizzata sono 72, ed in sette tra questi è prevista la pena di morte.
Non sono rari infatti i rifugiati che ogni anno chiedono asilo nei paesi occidentali proprio per salvarsi dall’intolleranza dei loro governi nei confronti di questo fenomeno.

Dal 1998 ad oggi, in 27 anni di storia, fortunatamente nella chiesa sono cambiate moltissime cose rispetto  all’omosessualità Papa Francesco ha senza dubbio fatto dei passi in avanti significativi, dimostrandosi più volte tollerante ed aperto ai molti fedeli omosessuali ”A chi vuole criminalizzare l’omosessualità vorrei dire che si sbaglia” e poi l’appello ai genitori “Non condannate i figli con orientamenti sessuali differenti, ma accompagnateli nel loro percorso.”
Ed infine la recente grande novità di questi ultimi giorni: l’apertura dei seminari ai fedeli omosessuali  “non ci sarà uno sbarramento agli omosessuali in quanto tali ma a coloro che praticano,” si legge nelle nuove linee guide della Conferenza Episcopale Italiana”

Testo di Lorenzo Pugliese

(13 Gennaio 2025)

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