La comunità bangladese invita all’Iftar a Torpignattara

A largo Bartolomeo Perestrello, la comunità Bangladese si riunisce ogni sedicesimo giorno di Ramadan per fare insieme l’Iftar. Quest’anno è stato festeggiato domenica 16 marzo. L’organizzazione dell’evento inizia alle 16:30 con la stesura dei grandi teli blu sul pavimento della piazza. “Sono in Italia da 25 anni e vivo in questo quartiere da tanto tempo” dice uno dei partecipanti. La piazza è piena di persone, divise in due gruppi, per motivi legati alla religione: le donne da una parte e gli uomini dall’altra. Tutti pregano, mangiano e festeggiano l’Iftar, tra loro c’è Anika, che vive a Roma da molto tempo. “Sono 18 anni che facciamo I’Iftar qui con molte associazioni del Bangladesh e con persone che vengono da diverse parti di Roma. Noi vogliamo che la nostra cultura sia condivisa con gli italiani e con i giovani che crescono qui, in modo che le nuove generazioni possano vedere la nostra religione, per conoscerla bene.”

“L’Iftar è parte della religione, è un “obbligo”, perché quando tramonta il sole dobbiamo mangiare subito: è la fine del digiuno, che inizia all’alba e termina al tramonto.” Spiega Hasan, “non c’è un orario preciso, dipende dal sole. Quando è l’ora vengono stesi dei teli bianchi sopra quelli blu per mangiare: riso, frutta e beviamo succo di frutta.” Mentre Anika aggiunge “noi per la maggior parte mangiamo piatti asiatici e africani: frutta, biryani, datteri e beviamo acqua.”

Per le persone presenti l’Iftar è un’occasione d’incontro, cosa che succede di rado durante l’anno, approfittano di questo momento non solo per stare insieme, ma anche per far conoscere le tradizioni del loro culto ai fedeli di altre religioni.

Mohamed Atta, Muhammed Jobarteh, Ben Keita, Sekou Legh,
Aziz Talbi, Hany Mikhail, Marian Pekha, Zakaria Soboh
(26 marzo 2025)