L’ evento “La scrittura non va in esilio” promosso dal Centro Astalli è giunto anche per il 2025 al suo epilogo, l’Auditorium dell’Istituto Massimo a Roma ha ospitato oggi 28 ottobre, quella che il Centro Astalli definisce “la grande Festa delle scuole”, ottocento studenti di Roma e provincia, da Milano a Padova hanno partecipato ai concorsi letterari.
Gli ospiti dell’evento
I ragazzi affollano gli spalti, Giovanni Anversa ha fatto gli onori di casa. Sono intervenuti Padre Camillo Ripamonti, Presidente del Centro Astalli, Giuseppe Innaccone, Presidente del Centro per il Libro, Valeria della Valle, gli scrittori e scrittrici Nadeesha Uyangoda, Andrea Bouchard, Gennaro Giudetti e Angela Iantosca e tanti altri ospiti.
Tutti gli studenti e studentesse che hanno partecipato, avrebbero meritato un premio. I concorsi però sono destinati a scegliere e i ragazzi e le ragazze vincitori dei concorsi letterari che rientrano nel progetto che coinvolge 200 scuole italiane, “Finestre storie di rifugiati e Incontri”, sono 17.
Accogliere e condividere
Al centro dell’evento il tema dell’accoglienza, dell’importanza dell’inclusione, della capacità di condividere con empatia l’esperienza di chi arriva nel nostro Paese, in fuga dalla sua Terra, con la speranza di un futuro migliore,
Chiunque sia intervenuto ha portato la sua testimonianza, come l’operatore umanitario e scrittore Gennaro Giuditti, autore del libro “Con Loro come Loro, storia di donne e bambini in fuga” al quale, dopo una lunga permanenza come operatore umanitario, è stato vietato l’accesso a Gaza, che invita i ragazzi a non perdere fiducia in loro stessi perché ognuno “può sbocciare quando è il suo momento”.
Reppare una canzone scritta sulla Ocean Vicking
Il rapper Kento reppa un testo scritto sulla nave Ocean Vicking dove lui stesso ha passato molti mesi in soccorso di coloro che cercano di arrivare in Italia. Il regista Matteo Tarasco , autore dello spettacolo teatrale “Eneide, discesa agli Inferi”, ricorda come Enea, in fuga dalla guerra, possa essere considerato il primo emigrante arrivato, quando l’Italia si chiamava Esperia, ossia terra di speranza. Andrea Bouchard, maestro elementare, autore di “Ho ingoiato il sole”, racconta come l’esperienza diretta vissuta da ragazzo, lo abbia aiutato a considerare l’emigrante, nel suo caso i rifugiati cileni ospitati in famiglia, un arricchimento.
La scrittura non va in esilio
Quest’anno, i racconti e la poesia che le giurie hanno scelto affrontano la tematica del viaggio, della separazione e della speranza.
Prima classificata del concorso per le scuole superiori, “La scrittura non va in esilio”, Sara Mingoia, dell’ IIS Salvo D’Acquisto di Velletri con il racconto ”Guernica e il pinguino imperatore”. Sara è una ragazza sensibile, capelli lunghi, sorride spesso e si commuove senza nascondersi, sul futuro ha idee chiare, il prossimo anno sarà matricola alla Facoltà di Lettere. Il racconto prende spunto dal famoso dipinto di Picasso Guernica e si ispira alla storia vera della ragazza che l’11 dicembre 2024 fu salvata da un naufragio al largo delle coste italiane, unica sopravvissuta delle 44 persone con cui viaggiava. Sara capovolge l’immagine della madre che urla con in braccio il figlio morto. Nel suo racconto è la figlia che sopravvive. La speranza risiede nella famiglia di chi ha adottato la ragazza; con un un piccolo virtuosismo narrativo l’autrice immagina che sia la figura del padre adottivo ad essere salvifica ed accogliente proprio come il maschio del pinguino imperatore che protegge le uova anche a costo della morte.
Il concorso “Scriviamo a colori”
Primo classificato per le scuole medie di “Scriviamo a colori” è Rohan Karim Mohammed, dell’IC Piazza De Cupis a Roma con il racconto “Oltre il confine”. Rohan, è così che preferisce essere chiamato, una zazzera di capelli lucenti, è un ragazzo di tredici anni che trasmette serenità e gioia, la sua sensibilità trasuda da ogni riga del bel racconto che ha scritto. Il prossimo anno si iscriverà al Liceo Scientifico e poi forse, chissà, Medicina, dovrà fare qualcosa di utile della sua vita. Il suo racconto inizia in Mali, è la storia del viaggio che affronta Moussa per arrivare in Italia. Da una vita felice nel suo Paese alla partenza improvvisa con i genitori e la sorella,. Moussa attraversa il deserto, arriva in Libia, si imbarca per l’Europa. Uno alla volta, Moussa perde i suoi famigliari, arriva da solo in Italia. Il ragazzo riesce a sopravvivere grazie alla sua forza di volontà e al pensiero che la morte dei suoi famigliari non è stata vana. Il dolore che prova, un mare in tempesta, si trasformerà in un lavoro e nel futuro che i genitori avevano immaginato per lui.
Versi diversi – La poetica della pluralità
Prima classificata per il concorso si Poesie “Versi diversi”- la Poetica della pluralità, Bianca Bailetti, dell’IC Leonardo da Vinci di Roma con la poesia “Se io fossi te”. Bianca non pensava di vincere, non è stata la prima a saperlo. Bianca è emozionata, la sua poesia si ispira al libro “I bambini di Gaza”. In questi anni, il termine guerra è diventato famigliare ai ragazzi, una realtà vicina. “Mi sono immedesimata” dice Bianca “mi sono chiesta cosa avrei provato io al loro posto”. Bianca è riuscita fare quello che molti non sanno o vogliono fare, mettersi nei panni dell’altro. Lei è la bambina di cui parla, se io fossi te, scrive non dormirei ed avrei paura della solitudine di non avere più una casa e una carezza. Eppure, alla fine un soffio di speranza illumina la vita della bambina di Gaza, la speranza di salvarsi, grazie alla solidarietà degli altri. Bianca ha un sogno, diventare un attrice, chi meglio di lei può entrare nei panni di un personaggio. Ancora una volta, questi ragazzi riescono a sorprendere, hanno fantasia, forza, sensibilità, sognano di aiutare, di interpretare e di scrivere degli altri e, soprattutto, hanno fiducia.
Livia Gorini
(28 ottobre 2025)
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