Piuculture festeggia 2 anni con un concerto di musica iraniana

Il giornale online Piuculture compie 2 anni. Per il suo compleanno Vahid Haji Hosseini e Mohssen Kasirossafar del gruppo iraniano Sarawan hanno suonato il 17 febbraio al teatro SS. Cuori Gesù e Maria. La sala piena, il silenzio assoluto, le persone di ogni età immerse nei suoni della magia persiana, ha incoraggiato i due musicisti a presentare la cultura iraniana. Amici di Piuculture sin dallo scorso autunno quando parteciparono come giurati di Piuculture al MedFilmFestival, le loro storie hanno trovato spazio sul giornale che ha raccontato tutte le sfaccettature della loro vita e attività artistica. Suonare e vedere. L’iniziativa è stata presentata da Paola Piva, il presidente dell’associazione Piuculture. Durante il concerto, tre attori della compagnia teatrale Instabile, Mario Gelmetti, Maria Movilia e Claudio Pappacoda, hanno recitato i versi del poeta mistico Mevlana Jalaluddin Rumi. “Leggendo le poesie ho notato una notevole spinta verso l’amore, non solo quello tra l’uomo e donna, ma anche l’amore verso un Dio unico. Ho apprezzato tantissimo lo strumento santur, che sicuramente è difficilissimo ed è stato suonato con delicatezza e bravura”, dice Pappacoda. I fondi raccolti all’evento andranno a sostenere le attività del giornale Piuculture.

Vahid Haji Hosseini: dalla giuria Piuculture per il MeFilmFestival 2012, dove si sono conosciuti e dove è nata l’idea di collaborazione, al concerto per il compleanno del omonimo giornale. “Metà del gruppo Sarawan si trovava a Bologna e abbiamo suonato solo 2 strumenti: io il santur, definito il nonno del piano e Mohssen Kasirossafar lo zarb. Con il santur devi essere veloce, seguire i suoi tempi”. Vahid ha messo 20 anni per arrivare alla bravura che ha stupito il pubblico. “Il mio maestro, Mohssen, mi ha dato tanta soddisfazione, la sua esibizione mi ha completato alla perfezione”. Soltanto 2 brani appartengono ai grandi maestri persiani di santur, il resto era tutto frutto dell’improvvisazione del momento. “Ho sentito il pubblico partecipare al concerto con il suo silenzio, con lo sguardo, con le emozioni e gli applausi: questi dettagli valgono molto per noi, ho capito che c’è una sintonia tra me e loro. All’inizio pensavo che sarebbe stato difficile comprendere la musica persiana perché ha dei ritmi e tempi che nella musica italiana non esistono”. Per avvicinarsi di più al cuore del pubblico, Vahid ha proposto un misto di melodie internazionali e persiane. Ha cominciato a trasmettere i suoni dei suoi ricordi rimasti nella memoria, i passaggi della vita, dei viaggi, della difficoltà di lasciare il proprio paese per la ricerca della libertà in Italia, per trasformare poi tutti i suoi sentimenti nell‘amore, che tutte le persone presenti al concerto hanno ricevuto. “Mentre suonavo non ero nella sala: qualche volta mi sentivo bambino, nella mia infanzia in Iran, altre un adolescente che si stava innamorando”.

“Cerchiamo di organizzare degli eventi culturali per promuovere la cultura, la musica e letteratura, perché pensiamo che attraverso la conoscenza possiamo distruggere degli stereotipi sulle donne dell’Iran in questo periodo”, racconta Parisa Nazari dell’associazione Donne per la dignità, attiva dal 2011. “Secondo noi, in questo momento i mass media danno un’immagine sbagliata dell’Iran. Non chiudiamo gli occhi d’avanti alle realtà del paese, dei diritti umani, vogliamo poter vedere gli aspetti sui quali non c’è una comunicazione efficace. Desideriamo creare un’occasione d’incontro tra le donne e non solo, tra le persone che vogliono fare qualcosa per la dignità delle donne. La collaborazione con Piuculture è nata a gennaio, alla Casa del Cinema, dove Donne per la dignità ha presentato un progetto per chiedere una borsa di studio per le ragazze iraniane che decidono di venire a studiare in Italia, perché alcuni corsi di laurea in Iran quest’anno non permettono l’accesso alle ragazze”. Il prossimo incontro sarà sul tema del dialogo e della non violenza. “E’ importante far vedere agli italiani la nostra cultura”, dice l’iraniana Shideh, igienista dentale che da 7 anni si trova a Roma, suona per passione daf e spera di unirsi ai due musicisti per esibirsi insieme.

Soddisfatti anche gli organizzatori per il successo dell’evento. Il giornale Piuculture ha fatto una campagna già qualche settimana prima dell’evento pubblicando articoli sul concerto e inviando inviti online e attraverso la pagina facebook di Piuculture, i soci hanno sparso la voce tramite passaparola, invitando i loro amici a partecipare, “Abbiamo anche mandato tante mail, appeso annunci nelle librerie del municipio, così siamo riusciti a riempire la sala”, racconta Emma Ansovini, responsabile organizzazione eventi. “Oltre a farci i complimenti per la bellezza del concerto, molti spettatori si sono offerti come volontari per Piuculture, per aiutare e sostenere l’integrazione degli stranieri”.

Raisa Ambros(20 febbraio 2013)