Le donne e l’importanza della sinergia tra generazioni

Il 14 marzo la sede romana del Parlamento Europeo ha fatto da sfondo all’incontro delle donne capoverdiane, durante il quale si sono confrontate persone proveniente da diverse realtà, associazioni, con il comune obiettivo di affrontare un argomento complesso ed attuale: associazioni e crisi. 

Angela Spencer, presidente di Associazione delle Donne Capoverdiane in Italia Ambasciata di Capo Verde presso il Quirinale, ha ribadito che “sono 25 anni che lottiamo per i diritti delle capoverdiane. Questa crisi può essere paradossalmente una pillola benefica, poiché potrebbe imporci di reagire allo stato delle cose”. Come sempre, è centrale la rete,  dato che, in questa fase, sono sempre più i numeri a contare, “Dobbiamo essere tanti” afferma Antonella Simonetta, Presidente del movimento Tra Noi. Le donne, che prendono la parola durante la conferenza, conoscono bene le peripezie cui sono sottoposte le immigrate in primis quando giungono in un paese straniero “la conoscenza delle leggi è fondamentale ma spesso difficile da raggiungere. A volte mi trovo nell’estrema condizione di consigliare di mandare i soldi al coniuge rimasto in patria piuttosto che farlo arrivare nel nuovo paese senza la reale possibilità di lavorare, ricreando una situazione d’indigenza”, sostiene Maria De Lourdes Jesus, dell’Associazione Tabanka Onlus.

La crisi e le problematiche relative ai fondi da reperire non sono una novità per il settore dell’associazionismo, ma, ribadisce De Lourdes Jesus “i progetti da realizzare dipendono dalla forte volontà e lì non c’è crisi”. Inoltre, secondo Simonetta del Movimento Tra Noi, “la crisi è piuttosto antropologia e culturale e noi come associazioni dobbiamo gestirla in termini positivi, mettendo al centro la persona e i suoi valori. Bisogna ripartire dalla Costituzione Italiana”, documento fondante in cui si riconosce la dignità della persona al di là di sesso, religione ed etnia e comprendere come “l’altro possa portare alla nuova scoperta di noi stessi”.

Particolare rilievo è stato conferito alle seconde generazioni. Interviene a riguardo Maria Ilena Rocha, responsabile nazionale donne immigrate ANOLF. “Sono nata a Napoli e porto con orgoglio il mio accento” è il suo esordio sorridente, al quale fanno seguito le sue azioni “ho fondato il coordinamento ANOLF delle seconde generazioni e stiamo crescendo esponenzialmente: 133 sedi in Italia e 3 all’estero”. Numerose le campagne alle quali hanno dato vita, come quella contro le mutilazioni genitali femminili “con una rete capillare nel territorio abbiamo  cercato di aiutare le donne ad uscire dal situazioni violente, sostenendole e fornendo loro nuove opportunità”. L’interscambio, la rete, sono il perno del suo discorso. E a chi riconosce le seconde generazioni come coloro a cui lasciare il testimone del proprio lavoro, Rocha risponde che “è senz’altro importante darci spazio ma è altrettanto fondamentale il sostegno dal nostro passato, delle prime generazioni arrivate in Italia. Abbiamo bisogno l’una dell’altra.” Ed è così che la solidarietà diventa reciproco sostegno e forza propulsiva per superare barriere mentali e geografiche.

Piera Francesca Mastantuono

(20/03/2013)